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Prato al posto dell’asfalto, via il minigolf, skate park. Ma i nuovi giardini a lago slittano al 2020

Brutte notizie per il rifacimento dei giardini a lago di Como: il progetto non sarà realizzato prima di inizio 2020, con quasi un anno di ritardo rispetto alle speranza del Comune e segnatamente dell’assessore Marco Galli.

Le novità sono emerse nel corso della Commissione comunale dedicata al tema (e a rischio ora sarebbe pure il finanziamento regionale di 380mila euro stanziato a favore dell’illunminazione dei giardini contemplato dal progetto “Cult City”; l’assessore però si è detto fiducioso nella concessione di una proroga da parte della Regione).

A determinare il ritardo, le prescrizioni imposte nei mesi scorsi dalla Soprintendenza che, prima di dare il via libera all’intervento, ha chiesto alcune modifiche al progetto. Tra queste: accorciare la cosiddetta battery (la fila di fabbricati che conterrà due attività commerciali e i nuovo bagni) di circa 10 metri per ottenere una maggiore distanza dei fabbricati dall’Acquedotto (foto sotto).

non intaccare in alcun modo l’area di rispetto attorno al Tempio Voltiano (per cui era prevista qualche modifica); e infine spostare uno degli assi orizzontali pedonali di attraversamento di qualche decina di metri (“La mia valutazione, su quest’ultima, è un nì”, ha chiosato l’assessore di fronte all’incredulità peraltro condivisa da quasi tutti i consiglieri).

Curiosità: la Soprintendenza non si è opposta all’abbattimento dello storico fontana in pietra ma a patto di ricollocarne il mascherone caratteristico come segno di memoria.

“Ci spiace molto per il ritardo, ma non dipende da noi che abbiamo fatto tutto il possibile: gli uffici hanno lavorato per rispettare tutte le scadenze – ha sottolineato Galli – Però le prescrizioni della Soprintendenza a cui i progettisti dovranno adeguarsi ci hanno tolto quei 15-20 giorni fondamentali di tempo per arrivare all’approvazione e all’appalto entro il 31 dicembre. E poiché l’importo stanziato è sul bilancio 2018, ora i fondi andranno riproposti nel bilancio del 2019 su cui però non vi sono certezze per la tempistica di approvazione”.

Tradotto: lavori al via non prima di ottobre-novembre 2019, per cantiere da chiudersi entri 6 mesi, dunque a inizio 2020. “Comunque durante i lavori – ha aggiunto Galli – l’area sarà sempre parzialmente fruibile, mai chiusa del tutto”.

Sul fronte progettuale, due le novità essenziali: l’eliminazione di tutta l’area oggi asfaltata tra il Monumento ai Caduti e il Tempio Voltiano che invece sarà riportata interamente a prato. Inoltre, il famoso “corso d’acqua” che avrebbe dovuto tagliare perpendicolarmente i giardini fino a sfociare quasi davanti al Tempio Voltiano sarà drasticamente ridotto a un tratto di soli 20 metri (rispetto agli 80 iniziali). Addio anche la minigolf: sarà eliminato, mentre resteranno i giochi in cemento storici.

Per quanto riguarda la locomotiva, sarà spostata e ricollocata all’altezza dello sbocco dei binari che un tempo portavano la ferrovia a lago.

Grande dibattito, infine, sulla proposta (a  oggi non contemplata dai peogetti ufficiali) dell’assessore Galli di valutare la realizzazione di uno skate park nei nuovi giardini. “E’ una disciplina olimpica, a Como non ce n’è uno, sarebbe bello poterlo realizzare per i tanti ragazzi che praticano questo sport”, ha detto.

La presidente della Commissione, Patrizia Maesani, si è schierata a favore (“Giusto realizzare qualcosa per i giovani; o vogliamo sempre la città del silenzio?”), mentre dubbi sono stati espressi da Fabio Aleotti dei Cinque Stelle (“In nessuna città d’Europa gli skate park sono realizzati in zone così centrali”) e anche dal forzista Davide Gervasoni che ha ricordato l’esito molto poco felice del primissimo esperimento in città, nei giardini di viale Varese, contestati e in sostanza usati pochissimo, tanto che le rampe furono poi spostate ai giardini a lago. Con esito identico.

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2 Commenti

  1. Demolire la fontana????? Incredibile davvero. Una struttura molto bella che viene demolita, invece quella specie di container, viene realizzata???
    Il gusto dell orrido e la mancanza concettuale è veramente preoccupante.
    La miglior soluzione trovata per La fontana storica è la sua demolizione? Alla faccia delle solite promesse elettorali che parlavano di restauro e ripristino.
    Zero rispetto poi per chi in questi anni ,di tasca sua, ha provveduto a pulirla.
    Delusione totale e distanza dalla realtà.
    Veramente deprimente .
    Rispetto per la storia e la memoria. Zero assoluto.
    Del resto si è visto per i cimiteri, figuriamoci per i giardini a lago.

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