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VIDEO Setificio al San Martino, Bongiasca graffia: “Rapinese? Non viene agli incontri, vuole giocare da solo. Forse si sente Maradona”

Usa metafore calcistiche il presidente dell’Amministrazione provinciale, Fiorenzo Bongiasca nella tradizionale conferenza stampa di fine anno, organizzata a Villa Saporiti. Parla di lavoro di squadra, elogia i suoi quasi trecento dipendenti e i 5 dirigenti Petrocelli, Tarantola, Rossini, Brindisi e Accardi tutti presenti in sala giunta. Quando nell’elenco delle opere fatte e programmate parla della realizzazione della nuova sede del Setificio nell’area dell’ex ospedale San Martino, con un documento di fattibilità già redatto e lavori per 26 milioni e 770mila euro gli viene chiesto però come potrà andare avanti con il no del sindaco di Como, Alessandro Rapinese. Un niet deflagrato proprio in questi giorni in cui Villa Saporiti vorrebbe fare partecipare il progetto Setificio ai bandi emblematici di Fondazione Cariplo, mentre la giunta di Palazzo Cernezzi punta a quei 5 milioni per la riqualificazione dei musei cittadini. Questa mattina dalle colonne del quotidiano “La Provincia di Como”, Rapinese ha ribadito il suo parere negativo sul San Martino.

“In sedici mesi di mandato ci siamo visti con il sindaco di Como due volte. Un quarto d’ora nel luglio 2022 e un altro quarto d’ora a settembre di quest’anno – ha detto Bongiasca – Io credo di essere una persona inclusiva e di averlo dimostrato in questi anni. Lo invitiamo, ma lui non viene. Non si confronta. Vuole giocare da solo tutte le partite. Se Rapinese sarà Maradona lo vedremo con il tempo, ma io preferisco il gioco di squadra. Credo possa essere un bel risultato per tutto il territorio rigenerare il San Martino. Il progetto vale un emblematico di Cariplo secondo me. Il sindaco non è venuto neanche a vedere il progetto. Credo che abbia visto solo quella fotografia andata sul giornale. Non capisco perché sia contrario a priori”. “Noi comunque andiamo avanti – ha ribadito Bongiasca – i soldi sono il minore dei problemi, abbiamo un nostro tesoretto, basta guardare il nostro bilancio. Quello che manca lo andremo a chiedere. Abbiamo già presentato tutto in Regione e avuto un parere positivo da parte della Soprintendenza. Si tratta di un’importante operazione di rigenerazione urbana, non del parcheggio in Ticosa… Ecco magari questo non scrivetelo”, ci scusi presidente.

“Quando si sogna di deve sognare in grande – ha aggiunto Bongiasca – poi si potrà procedere per lotti e noi saremo in grado di battere cassa, si può utilizzare il decreto Valditara per avere fonti per le scuole, la Regione sono sicuro farà la sua parte” dice ancora. Avere un assessore comasco all’Università (Alessandro Fermi) nella giunta Fontana potrebbe essere una carta da spendere anche in questa direzione.

NEL VIDEO, ALTRI PASSAGGI DELLA CONFERENZA STAMPA DI QUESTA MATTINA:

PER APPROFONDIRE:

Caccia ai 5 milioni Cariplo: Setificio o torri e musei di Como? Bianchi ‘arbitro’ tra Bongiasca e Rapinese

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6 Commenti

  1. I progetti di riqualificazione del patrimonio esistente sono tutti utili, ovvero più o meno interessanti. È giusto che ognuno punti su quello che ritenga prioritario per la collettività. Peccato, però, che le istituzioni locali non riescano a far fronte comune e ad elaborare scientificamente una sequenza progettuale alla luce delle evidenze e di un ragionamento condiviso. Magari quest’ultimo da sottoporsi a valutazione dei cittadini. Una cosa è certa: chi non vuole confrontarsi, non rende conto a nessuno e cerca il braccio di ferro, rischia di perdere in partenza. Inutile, dopo, prendersela con i presunti “poteri forti”.

  2. Ma davvero c’è qualcuno che crede nel progetto del polo Setificio al San Martino? Primo non è un bene della Provincia e nemmeno del Comune di Como. Secondo, che fine farebbe l’edificio del Setificio, che è una scuola, progettata magari male ma sempre una scuola? Terzo, le risorse necessarie sono molte ma bisognava mettersi su PNRR con un polo per ITS non per una scuola superiore. Quarto: il vero motivo dell’accanimento di Bongiasca è legato ai costi di manutenzione ordinaria e riscaldamento, non a una visione. Quinto: un progetto a lungo termine può essere portato avanti da un ente come la provincia e da un presidente temporaneo e votato da quattro gatti? A queste domande dovrebbero rispondere i cittadini, non un sindaco come Rapinese che è un “Signor no” a prescindere.

  3. Alcuni dicono che ci sono quelli che criticano e basta. Forse hanno le loro ragioni ma in realtà è difficilissimo non criticare Rapinese Sindaco. Gli mancano non solo i fondamentali della politica, cosa che ha sicuramente il Presidente Bongiasca, ma perfino il buon senso. Cosa significa che non si presenta agli incontri? Significa che non è d’accordo sul progetto proposto dall’Amministrazione Provinciale? Sono in tanti a non essere d’accordo: ci sono rischi di lottizzazione, ci sono rischi di gestione del parco….le scuole devono essere per legge recintate, ci sono soluzioni alternative sicuramente migliori. Io personalmente, ma per quel che conto, non sono affatto d’accordo. Allora…..invece di salire sull’Aventino si presenti con una proposta alternativa e cerchi di trovare una soluzione condivisa. Il San Martino è di proprietà dell’Amministrazione Provinciale ma è, per esteso una parte assai ingombrante, del territorio comunale. Spieghi cosa non va, spieghi cosa farebbe lui, spieghi i rischi per la viabilità della zona, spieghi perché il progetto meriterebbe approfondimenti. Spieghi le proprie ragioni. Rapinese Sindaco si comporta come una sorta di monarca assoluto. È quello che lo frega. Di cazzate ne fa quanto quelli di prima, forse anche meno, ma a differenza loro, non potrà dire neppure di averle fatte in compagnia. La responsabilità dei fallimenti, e ce ne saranno, sarà solo sua.

  4. Cara Dottoressa Gloria Bianchi,
    Buonasera. Peccato nessuno abbia presentato recupero della Santarella e parte ex Ticosa.
    Sentinella immobile del tempo che scorre, la ex-centrale termica ha vissuto i fasti della tintostamperia e il lungo abbandono. Ha osservato (forse speranzosa) i fuochi d’artificio che sembravano l’inizio di una nuova vita ed è stata divorata dal fuoco lei stessa, una notte, mentre nella sua pancia qualcuno cercava di scaldarsi. E ha subito l’umiliazione, lei che era il cuore di un’industria, di sentirsi inutile o, peggio ancora, di troppo. Perché la Santarella è intoccabile, vincolata dalla Soprintendenza e chiunque voglia fare qualcosa in quell’area deve tenerlo ben presente. Una iattura o una benedizione? Una benedizione a sentire l’architetto Paolo Brambilla che, nel 2013, insieme ai colleghi Corrado Tagliabue e Renato Conti ha deciso di dare forma a un sogno: “Vedendo il progetto di Multi ci era venuto un colpo – racconta – e così abbiamo deciso di provare a progettare qualcosa che non ci fosse già in città”. E da qui l’idea: “In Ticosa era stato abbattuto anche il Corpo a C (che ospitava esposizioni di arte contemporanea, Ndr) e a Como mancano spazi per la sperimentazione: i musei sono saturi, altri luoghi inadeguati e l’idea di creare uno spazio coinvolgendo anche l’ex Casa del Fascio è un progetto complesso”.
    Ma quindi il Tavolo della Competitività quale progetto porterà avanti per Como? Questo progetto nessuno lo ha proposto. Lei Cara Dottoressa Gloria, Lei ha dichiarato ‘’Il nostro ruolo in questa fase non è stato cercare di fare convergere le candidature su un solo progetto, ma di più avere più progetti che possano partecipare al bando. Come di consueto le iniziative devono avere caratteristiche precise riguardo l’immediata eseguibilità, i costi non inferiori al milione di euro e altro. Se i piani hanno queste caratteristiche minime possono partecipare ai Bandi Emblematici, altrimenti, sempre la stessa Fondazione Cariplo, propone anche altre forme di sostegno. Si tratta insomma di conoscere le regole del gioco e applicarle. Noi come Tavolo della Competitività siamo pronti ad aiutare e sostenere chi partecipa, o fare comprendere le problematiche presenti ai candidati. A gennaio ci rivedremo con tutti per collaborare. Saremo felici di contribuire anche al disegno che ha il Comune di Como’’ non so io metto sul tavolo anche recupero Santarella. Se è corretto e’ attesa per l’anno prossimo la pubblicazione del Bando Interventi Emblematici Maggiori di Fondazione Cariplo per la provincia di Como. L’iniziativa, che mette a disposizione un fondo di 5 milioni di euro, rappresenta un’occasione importante per concretizzare progetti significativi in grado di generare un positivo ed elevato impatto sulla qualità della vita e sulla promozione dello sviluppo culturale, economico e sociale dell’intera area di riferimento.
    Come noto i progetti da candidare devono caratterizzarsi per l’elevata definizione organizzativa, tecnica ed economica e sperimentare politiche innovative, fortemente condivise a livello di sistema territoriale, in campo sociale, culturale ambientale scientifico ed economico. Elemento qualificante riconosciuto dalla Fondazione è la capacità di ciascuna proposta di raccogliere il più ampio sostegno possibile da parte di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti. In quest’ottica il Tavolo per la competitività e lo sviluppo della provincia di Como intende mettere a disposizione l’esperienza maturata per favorire la condivisione di tutte le iniziative progettuali del territorio, svolgendo un ruolo di coordinamento, supporto e sintesi. Io non faccio parte di quel tavolo, sono un semplice cittadino che ha cuore la Polis. Confido legga queste righe e raccolga anche questa proposta, o qualcuno che ne ha titolo la ritenga idonea. Un caro saluto.
    Davide Fent
    @davidefent

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