Sulla carta risultava un commerciante di auto, ma in realtà non era altro che una testa di legno. La Guardia di Finanza di Como ha concluso un’indagine per truffa aggravata ai danni dello Stato, falso in atto pubblico e intestazione fittizia di autoveicoli nei confronti di un cittadino italiano di origini comasche.
Quest’ultimo, attraverso un’attività commerciale puramente di facciata, fungeva da prestanome a numerosi
clienti, in particolare pregiudicati e con patente sospesa e/o revocata, che necessitavano di veicoli “puliti” da
utilizzare, senza essere rintracciabili, evitando così la riconducibilità di beni in caso di eventuali aggressioni patrimoniali e/o atti di pignoramento da parte dell’Amministrazione Finanziaria e/o dell’Autorità Giudiziaria.
In particolare, l’indagato ha ripetutamente ingannato la Motorizzazione civile ed il Pubblico Registro Automobilistico, dichiarando falsamente di essere proprietario di settantotto autoveicoli che in realtà erano nella disponibilità di altri individui intenzionati a rimanere anonimi. Il responsabile, fornendo i propri dati anagrafici, predisponeva la necessaria documentazione e intestava i veicoli alla sua ditta individuale, usufruendo anche di risparmi e agevolazioni fiscali (tra cui esenzione totale dal pagamento del bollo auto annuale, esenzione totale dal pagamento dell’imposta Provinciale di trascrizione al PRA, relativa al passaggio di proprietà e riduzione dell’importo delle marche da bollo), fungendo così da mero prestanome.
I militari del Gruppo di Como hanno accertato che tra le 78 auto intestate (tra cui Mercedes, Bmw, Jaguar, Volskwagen, Alfa Romeo e altre) al cittadino italiano, alcune erano utilizzate da soggetti con precedenti penali per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, indebita percezione di erogazioni pubbliche, guida senza patente, rapina aggravata, guida sotto l’influenza dell’alcool, furto, immigrazione clandestina, truffa, rissa, reati finanziari, associazione per delinquere, ricettazione, atti persecutori e violenza o minaccia a pubblico ufficiale.I finanzieri hanno proceduto a contestare al prestanome anche la violazione prevista dall’art. 94-bis del Codice della Strada comminando sanzioni amministrative pari ad oltre 160.000 euro (ovvero da 543 euro a 2.170 euro, per ciascuna autovettura intestata fittiziamente).
L’intervento dei Finanzieri ha consentito di bloccare l’attività commerciale, impedendo l’acquisto di nuove auto e la vendita di quelle già possedute e di cancellare nel frattempo queste ultime dal Pubblico Registro Automobilistico per intestazione fittizia. Tutte le autovetture ini circolazione sul territorio nazionale, in caso di rintraccio, saranno tempestivamente sequestrate.
5 Commenti
SEEGIO C.
Uno così acuto subito comandante generale della guardia di finanza.
Tutti buoni a fare i fenomeni dalla tastiera, mi chiedo sempre perché quelli capaci e la sanno lunga non sono MAI in trincea, li trovi a sdottoreggiare (quelli mal messi alla tastiera del computer, i morti di fama in TV)
Ma il nome del malfattore?
Ma oltre all’intestazione farlocca le assicuravano o se avevi la sfortuna di essere urtato da una di queste auto manco ti risarcivano?
Alla quinta auto al massimo dovrebbe scattare un alert automatico, è così fantascientifico?
Nome e cognome resteranno sconosciuti per l’eternità. W la privacy quando fa comodo….
Eppure oggi con la tecnologia e l’informatizzazione certi controlli sarebbero molto semplici da fare senza aspettare di arrivare a questa cifra. Basterebbe verificare dopo tre o quattro autovetture intestate se il tutto sia congruo con le sue possibilità e dichiarazione dei redditi, quasi da renderlo un automatismo. La stessa cosa con gli immobili, così si darebbe un bel giro di vite alle “teste di legno”.
Se ci fosse il campionato del Mondo dei ladri noi italiani non avremmo rivali