Il caro benzina è ormai sempre più evidente osservando il costo dei carburanti nei distributori locali. E anche il complicato meccanismo della carta sconto sta rendendo sempre più frequente la ripresa del pendolarismo del pieno in Svizzera. Su questi temi interviene la deputata larina del Pd, Chiara Braga che ha presentao un’interrogazione ai ministri dello Sviluppo Economico, dell’Economia e degli Esteri.
“Da qualche tempo Como risulta essere la provincia lombarda in cui i costi del carburante sono più alti e nella quale si registra un forte squilibrio territoriale dei prezzi al suo interno e, soprattutto, in rapporto alla vicina Svizzera. La marcata differenza dei prezzi dei carburanti tra Italia e Svizzera ha determinato la ripresa del fenomeno del ‘pendolarismo del pieno’ che la presenza della carta sconto, purtroppo di recente sospesa da Regione Lombardia, aveva mitigato se non annullato. La convenienza degli automobilisti comaschi a rifornirsi oltre confine sta producendo conseguenze importanti sia come minori entrate, in termini di accise e di Iva, per lo Stato italiano, che di mancati guadagni per i distributori italiani; effetti negativi a tutto vantaggio della Svizzera”.
Questa la premessa di Chiara Braga dopo il monitoraggio dei prezzi dei carburanti con la Svizzera e la conseguente sospensione della carta sconto operata da Regione Lombardia nonostante il differenziale reale dei prezzi praticato dai distributori agli automobilisti sia ampiamente sopra il margine dei 0,05 euro al litro.
“Per questo – informa la deputata dem – ho presentato un’interrogazione ai ministri dello Sviluppo Economico, dell’Economia e degli Esteri per chiedere loro, per quanto di competenza, di intervenire per affrontare il problema della concorrenza, ormai insostenibili, dei prezzi del carburante tra Italia e Svizzera al fine di rendere competitive le stazioni comasche di frontiera più vicine al confine elvetico, evitando così perdite per il nostro Paese e limitando lo squilibrio dei prezzi interni alla provincia di Como. Ho inoltre chiesto ai ministri se non ritengano necessario intervenire anche per correggere i criteri di monitoraggio e rilevazione del differenziale dei prezzi dei carburanti per l’applicazione della carta nelle zone di confine con la Svizzera, rendendo tale meccanismo più preciso e rispondente alla realtà”.
Anche la Lega, pochi giorni fa, aveva presentato una mozione in Parlamento.
“È inaccettabile che Regione Lombardia non possa attivare le carte che riguardano la scontistica per la benzina nelle aree di confine tra Italia e Svizzera – scrivono Matteo Bianchi, Silvana Snider, Eugenio Zoffili – La motivazione è riconducibile all’ambasciata italiana a Berna e ai relativi calcoli non congrui effettuati e causa del differenziale troppo basso, che non corrisponde alla realtà. Tutto questo rappresenta un grave danno per l’economia del territorio, dei cittadini e comparto distributori”.
“Per questo chiediamo al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale le motivazioni che impediscono all’Ambasciata d’Italia a Berna di correggere i metodi di rilevazione – concludevano i leghisti – Sarebbe utile poter rappresentarne più puntualmente e tempestivamente ogni scostamento rispetto a quelli praticati in Italia, al contrario di quanto si verifica attualmente, con il risultato di aver determinato l’ingiustificata sospensione dello sconto benzina decisa l’8 febbraio scorso ed esecutiva a partire dal 12 febbraio”.
Sul tema si era mosso anche il consiglio regionale lombardo l’8 febbraio scorso. Sui prezzi dei carburanti praticati lungo i territori di confine il Consiglio Regionale lombardo ha richiamato l’Ambasciata italiana in Svizzera affinchè pratichi rilevazioni dei prezzi dei carburanti più accurate, puntuali e realmente rappresentative della situazione.
Lo strumento? Una mozione urgente, presentata dalla vicepresidente Francesca Brianza e sottoscritta anche dal Presidente Alessandro Fermi, che impegna il Presidente della Giunta regionale e gli Assessori competenti ad adottare tutte le iniziative possibili per sollecitare l’Ambasciata ad attuare tale indicazione.
“Le rilevazioni effettuate dall’Ambasciata in questa ultime settimane -spiegano Brianza e Fermi- si sono rivelate parziali, imprecise e lacunose e non restituiscono un quadro realistico dei prezzi del carburante oltre confine, che in realtà risultano essere molto più convenienti di quelli praticati in Italia. Questo si è tradotto purtroppo in uno sconto limitato e nel ritorno delle code di automobilisti ai distributori svizzeri, con grave danno per le attività situate in territorio italiano”.
Secondo le rilevazioni del Ministero della Transizione Ecologica, il prezzo della benzina verde in modalità self è salito a 1,819 euro al litro, con +2,26 centesimi rispetto alla settimana precedente e +2,33 centesimi per il diesel che raggiunge 1,690 euro al litro: prezzi mai così alti rispettivamente da ottobre 2012 e marzo 2013.
“Nella Confederazione -continuano Brianza e Fermi- ci sono centinaia di distributori di benzina: prenderne a campione solo otto è estremamente limitante e fuorviante, tanto più se due di questi, quelli di Bellinzona e Melide, sono ubicati in territori non propriamente vicini al confine. Lo sconto benzina esiste dal 1999 -spiegano i vertici del Consiglio regionale- e negli anni ha salvato dal fallimento tante famiglie che gestivano distributori di carburanti, oltre a tutelare i consumatori che hanno potuto godere di prezzi più equi. Una corretta rilevazione dei prezzi è fondamentale anche per limitare il fenomeno del cosiddetto pendolarismo del pieno”.
2 Commenti
Meglio tornare alla nazionalizzazione dei prezzi.
E’ evidente che c’è qualcosa nella nostra provincia e specialmente in Como che non va, sia nella rilevazione dei prezzi sia nella gestione degli stessi da parte delle compagnie, ieri ho fatto il pieno in Emilia Romagna a Ferrara e la benzina l’ho pagata €1.759 al litro (ovviamente self) ma i prezzi degli altri distributori non superavano € 1.800 al litro….