E’ uno straordinario caso di scuola – un tristissimo caso di scuola – quello che riguarda il più sacro dei campi di Como: il Cimitero Monumentale, dove la storia stessa della città riposa in pace. Ma non nel decoro.
Inutile commentare le tante fotografie di oggi che vedete anche nelle fotogallery a inframezzare i paragrafi.
Nemmeno il pietoso quanto frettoloso intervento recente di pulizia dalle erbacce può mascherare quello che vede chiunque passi dal più importante camposanto di Como: vialetti ricoperti da vegetazione più o meno florida o più o meno moribonda; abbozzi di vere e proprie piante più che fili d’erba a sfidare il riposo dei defunti; infestanti delle più fantasiose specie protese verso tombe e sacrari; cantieri, tavole di legno e pali nemmeno più databili da tanto sono sotto alcuni portici del cimitero, senza che le crepe o i cedimenti che attendono interventi da lustri siano cambiati di un millimetro (con il forno crematorio che, intanto, è sempre spento dal 4 giugno 2016).
Un’indecenza, c’è poco altro da aggiungere.
Ma dove viene davvero da lasciare ogni speranza è nello scorrere il documento con cui il Comune di Como – la giunta Landriscina, sì, ma il tema resta identico ormai da infinite giunte di infiniti colori – ha da poco concesso l’ennesima “proroga tecnica” alla stessa cooperativa di Arcore per un contratto scaduto in realtà il 31 gennaio 2017 e che prevedeva proprio (a partire dal primo febbraio 2014) la pulizia, la manutenzione, il decoro e le piccole manutenzioni in tutti i cimiteri comunali.
Ebbene, come detto la procedura negoziata primigenia venne avviata da Palazzo Cernezzi ben 4 anni fa. Eppure soltanto l’8 luglio del 2015 – cioè incredibilmente un anno e mezzo dopo il primo febbraio 2014, giorno in cui sarebbe dovuto iniziare il servizio – il Comune partorì la determinazione dirigenziale utile ad aggiudicare la gara alla Cooperativa Alechi Servizi con sede ad Arcore.
Si passa poi al 20 luglio 2017. Quando un altro atto dirigenziale di Palazzo Cernezzi – “di fronte all’inerzia del precedente Responsabile unico del procedimento” nella predisposizione della documentazione necessaria al nuovo affidamento” – nomina un nuovo Rup, l’architetto Piera Pappalardo. La quale, già il 25 luglio seguente, chiede subito alla Cooperativa Alechi la disponibilità a prorogare il servizio “per una durata di 4 mesi” in vista di una “completa riorganizzazione dei servizi cimiteriali (di cui, allo stato, non sembra ancora vedersi traccia ndr)”.
L’accordo tra Comune e Cooperativa alla fine si trova, e la coop garantisce dunque la propria disponibilità a proseguire il servizio alle medesime condizioni fino al 30 novembre 2017. Eppure, proprio quello stesso 30 novembre, ecco una sorpresa: si apprende infatti che la Coop Alechi informò il Comune (con nota protocollata il 10 luglio precedente) di “aver ceduto in affitto il ramo d’azienda alla Depac Società Cooperativa Sociale”. Di questa cessione di ramo d’azienda, però, in Comune “non veniva mai effettuata la presa d’atto”. Perché? Come mai? Cosa è accaduto? Misteri.
Di fatto, dunque, un passaggio che pure potrebbe essere essenziale svanisce sostanzialmente nel nulla, almeno secondo le carte comunali. E come se nulla fosse si torna al punto di partenza: a continuare il servizio di manutenzione e pulizia dei cimiteri fino al 30 novembre 2017 (dunque con la famosa prima proroga di 4 mesi) resta la Alechi di Arcore.
Si giunge dunque al 18 dicembre 2017. Ovvero, 18 giorni dopo la scadenza della prima proroga. E il Comune che fa? Indice la procedura per affidare strutturalmente tramite appalto annuale i servizi. Ma, per l’appunto, la proroga è già scaduta e un nuovo soggetto non è ancora stato selezione. Inoltre, la procedura di scelta ha i suoi tempi. E quindi? Quindi ecco un’altra proroga per la Alechi “per garantire l’esecuzione del servizio fino al subentro del nuovo appaltatore”. E infatti la proroga arriva il 5 febbraio 2018, fino al 31 marzo scorso.
Nel frattempo le operazioni di gara per mettere fine alle proroghe e assegnare definitivamente (almeno per un periodo limitato) il servizio si saranno chiuse, no? No. E quindi ecco allungarsi ancora la proroga per la Alechi: fino al 30 giugno prossimo (con ulteriori 20mila euro messi sul piatto per i 3 mesi in questione). I risultati sono sotto gli occhi di chiunque passi dal Cimitero Monumentale. E attenzione perché la proroga è ovviamente “almeno fino al 30 giugno”. Almeno fino. Amen.
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