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Quando Natale è un pacco, d’amore. Annachiara, Stefania e Francesca, splendida catena di solidarietà

Una scatola, qualcosa di caldo, qualcosa per prendersi cura di sé, qualcosa di dolce, un passatempo e un biglietto per trasmettere il calore di un abbraccio. Ecco gli ingredienti delle “Scatole di Natale”, l’iniziativa nata a Milano che ha contagiato anche il nostro territorio con il desiderio di essere vicini a chi sta affrontando un periodo di difficoltà.

Ve la raccontiamo con tre storie tra le tante, tre piccoli esempi di come da una scintilla possa nascere un inaspettato calore che scalda i cuori.

A portare in città l’idea milanese è stata l’avvocato Annachiara Cardiello che, un paio di settimane fa (l’avevamo raccontato qui), ha fatto partire un tamtam che in pochissimi giorni ha avuto un riscontro inaspettato: “Volevo raccogliere circa 250 scatole da donare alle suore Vincenziane – racconta – ma hanno aderito così tante persone che ho dovuto chiedere uno spazio alla Società Comense per raccoglierle e contattare altre associazioni che potranno ricevere le moltissime scatole in esubero”.

“Sono commossa dai messaggi che ricevo da persone che teoricamente avrebbero bisogno e che invece si offrono di donare o da chi mi racconta di aver riscoperto il senso del Natale – conclude – e la cura dei dettagli fa capire che non si tratta di liberarsi di oggetti vecchi, ma di doni fatti con il cuore”.

Le Scatole solidali di Natale hanno stregato il cuore dei comaschi e l’idea è stata subito ripresa anche in Val d’Intelvi grazie all’iniziativa di Stefania Pedrazzani, volto notissimo del volontariato del Lario Occidentale. Qui però, visti i tempi molto stretti e la necessità di organizzarsi, i doni arriveranno con la Befana.

“Quando ho letto dell’iniziativa su Como ho pensato che sarebbe stato bello allargarla anche al nostro territorio – racconta Stefania – e in pochi giorni ho ricevuto un riscontro incredibile. Dopo aver pubblicato la nostra locandina sui social mi sono arrivate decine di telefonate da persone e associazioni che volevano aiutare”.

Stefania sta organizzando diversi punti di raccolta non solo a Schignano, dove il suo Gruppo Recital è attivo ogni anno con diverse iniziative solidali, ma anche in Tremezzina, a Plesio, a Valsolda e a Domaso e Gravedona solo per citare alcuni luoghi che stanno collaborando. “Non ho aspettative sui risultati ma credo che grazie a tutta la rete solidale che si sta muovendo in modo incredibile – spiega – ci sarà la possibilità di donare almeno alcune centinaia di scatole della Befana”.

Le ‘Scatole di Natale’, dopo il successo incredibile di Milano arrivano a Como. Sogno di Annachiara: “Doni per 200 persone ecco come”

D’obbligo la domanda su come verranno scelti i bisognosi che riceveranno questo bellissimo dono della comunità. “Ci stiamo attivando su diversi canali – conclude Stefania – stiamo parlando con le Vincenziane a Como ma vorremmo che i doni restassero anche sul territorio della Valle e del lago. Così da una parte stiamo dialogando con il gruppo di volontari che faceva capo a don Roberto Malgesini e dall’altra con la Croce Rossa e i servizi sociali dei nostri Comuni. Ad ogni modo se qualche realtà che aiuta i bisognosi ci vuole contattare saremo lieti di rispondere alle loro esigenze”. Per info recitalschignano@gmail.com.

Sempre restando sul lago, le Scatole hanno avuto un risvolto inaspettato a Bellagio. Una residente, Francesca Galetti, dapprima ha avuto l’idea di condividere l’iniziativa insieme con alcuni negozianti per donare le scatole ai più bisognosi del Comune e non solo. Poi però, riflettendo su quanto hanno dovuto affrontare gli anziani ospiti delle case di riposo quest’anno, ha pensato che anche loro meritassero dei pensieri natalizi.

“Tramite il passaparola e i social mi sono arrivate tantissime scatole in pochi giorni – racconta – parlando con l’assistente sociale del Comune di Bellagio ho saputo che nelle due Rsa del paese ci sono molti nonnini senza parenti in vita. Così, ho chiesto la lista di queste persone e quali fossero le loro esigenze e desideri. Si tratta di 21 ospiti soli, non hanno nessun caro che possa regalare loro un pensiero a Natale”.

Ma Francesca non si è fermata qui. “Ho pubblicato l’idea sui social e in poche ore sono stati esauditi tutti i desideri dei nonnini soli – aggiunge – quindi ho pensato che si potesse estendere la donazione con un pensierino per tutti gli ospiti. Una delle due case di riposo, la Greco de Vecchi, ha accettato”. Tempo fino al 18 dicembre per “adottare un nonnino”: si tratta davvero di un gesto molto semplice.

“Leggendo i loro desideri, mi sono subito commossa – spiega – chiedono anche solo un rosario, un adesivo per la dentiera. Insomma, si possono esaudire tutti in 5 minuti. Mi hanno già aiutata in tanti, sarebbe bello riproporre questa iniziativa ogni anno in entrambe le Rsa, realizzando tutti i desideri dei nonnini”.

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