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Rapinese invitato in diretta tv a visitare il campeggio. “Gli ospiti? Possono pagare per trovare alternative”

Dialogo in diretta tv, questa sera nella classica mezz’ora a Espansione, tra il portavoce di alcuni abitanti del campeggio di via Cecilio, Fabio Rossi, e il sindaco Alessandro Rapinese. Il primo – che già oggi con altri clienti del camping aveva incontrato il primo cittadino – ha formalmente invitato Rapinese a visitare la struttura “per rendersi conto realmente di come la vita e la realtà, perché dall’esterno si ha una percezione differente da chi la vive”. Probabile che nei prossimi giorni, dunque, Rapinese si rechi alla struttura di via Cecilio.

Il sindaco ha poi fatto il punto della situazione: “L’incontro di questa mattina è stato assolutamente gradevole con persone educate, civili e perbene. Ho analizzato con loro quello che è successo partendo dal fatto che è un’attività commerciale che non ha i requisiti per non stare aperta. Se non rispetti le norme devi chiudere e la legge non è opinabile”. Resta il fatto, però, che a tutt’oggi almeno una cinquantina di persone vive ancora nel camping formalmente chiuso.

“In generale non stiamo parlando di persone che erano lì gratis, ma di normali clienti, a tariffe di certo non scontate, che pagano un’attività commerciale. Ma l’attività che loro pagano non ha i requisiti che servono per restare aperta. Dunque l’amministrazione ha bloccato quell’attività per il bene di tutti. C’è stata una persona che ha rischiato la vita: cosa vogliamo, aspettare il prossimo?”.

“Il Comune si è mosso, ha detto che lì non si può stare e bene ha fatto la Polizia locale ad avvisare gli utenti che lì non ci si può più stare – ha concluso il sindaco – L’incontro di stamattina mi ha rasserenato: molti stanno cercando soluzioni perché come aprivano il portafoglio per stare lì, possono aprire il portafoglio e pagare altrove. Poi ci sono difficoltà a reperire sul territorio degli immobili, Como non ha plurime situazioni. Mentre per chi non ha contratti a tempo indeterminato ma determinato, capisco la difficoltà ma il Comune è esemplare anche per quanto stanno facendo i Servizi sociali. In più abbiamo contattato i Comuni degli ospiti non residenti in città con problemi di natura sociale, ma molti hanno un lavoro e un reddito e i Servizi sociali aiutano chi non ha niente”.

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11 Commenti

  1. Dipingere la povertà come come colpa personale è da sempre un fare utile al mantenimento del benessere di una minoranza.

  2. Ormai lo sappiamo che agli amici del PD non importa la legalità, il rispetto delle regole, il decoro, niente l’importante è parlare male di Rapinese..sarà che la batosta è dura da digerire..

  3. Campione di arroganza, privo di pietas, gli auguro di non dover cercare nella vita la comprensione degli altri.. rischia di trovarne poca

  4. Rapinese Sindaco finisce sempre per uscire dai binari. Ma come? Parte con un’obiezione più che legittima: non ci sono le condizioni per garantire la sicurezza fisica degli ospiti dei bungalow e finisce per colpevolizzare gli ospiti rei di non cercare case in affitto a buon mercato almeno quanto il bungalow. Un po’ come dire, visto che vi piace vivere a febbraio in scomode e piccole case in legno, potete benissimo permettervi gli affitti di appartamenti in muratura, il riscaldamento, le utenze, le crocchette per il cagnolino e perfino le spese condominiali. Non riuscendo a comportarsi da Sindaco, sarebbe più credibile che si comportasse senza titubanze da immobiliarista! In fin dei conti è l’unica cosa che dimostra di saper fare.😊

  5. Le parole scelte e dette:

    un’attività commerciale

     la legge non è opinabile

    …non stiamo parlando di persone che erano lì gratis, ma di normali clienti, a tariffe di certo non scontate, che pagano un’attività commerciale.

    …come aprivano il portafoglio per stare lì, possono aprire il portafoglio e pagare altrove.

    Un analisi semantica porterebbe a dire che chi pronuncia queste parole abbia una visione prettamente mercantile del mondo. È un mondo dove ognuno di noi è ridotto ad essere o un insaziabile soggetto che consuma o un mero oggetto da consumo. È un mondo di haves and have-nots (how can you live with what you’ve got?) dove quello che conta è la grandezza del portofoglio. È un mondo spogliato da empatia ed umanità per chi è letteralmente e metaforicamente tenuto (ad essere) ai confine della società.
    Non è una visione un po’ fredda, grezza e mercantile del mondo?

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