Pensiero profondo e, come sempre, drammaticamente sincero.
E’ quello di Don Giusto della Valle, Parroco di Rebbio e Camerlata. In un’ampia riflessione sull’ultimo numero de “Il Focolare”, periodico della parrocchia (qui), il sacerdote torna ancora una volta all’emergenza criminalità, soprattutto tra i giovani.
Partendo da un concetto cardine “imparare a prendersi cura”, don Giusto ricorda come “mafie e ‘ndrangheta in particolare in Lombardia si stanno prendendo cura delle circa 40mila aziende destinate al fallimento. Le acquistano per quattro denari oppure prestano i soldi per tirare vanti in cambio di favori come il trasporto di armi e di droga”. Dunque, evidenzia, “c’è modo e modo di prendersi cura. Imparare a prendersi curagli uni degli altri è il bene più grande di questo momento, è la bussola che aiuta a non perdersi, è il Faro nella notte oscura”.
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Di qui l’appello: “Aiutiamo gli adolescenti e i giovani in crisi per la mancanza di contatto coi coetanei. Aiutiamo i minorenni dei nostri quartieri votati alla criminalità, recentemente altri tre sono stati arrestati e portati al Beccaria”.
L’emergenza è reale: “La soglia si è spaventosamente abbassata: in passato gli arresti avvenivano tra gli adulti, ora sono i minorenni a prevalere”.
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