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Rebbio, Centro per minori stranieri (con Don Giusto e Crocco): nuovo ok in Comune, ora parola al Consiglio

Nuovo passaggio ufficiale e secondo, essenziale, via libera, oggi in Comune a Como.

Dopo l’ok del degli uffici anche la Commissione Urbanistica, presieduta da Luca Biondi, ha avallato (all’unanimità) il nuovo Centro per minori stranieri non accompagnati.

Come anticipavamo mesi fa, si tratta di un intero stabile ristrutturato per l’accoglienza, l’iniziativa è dell’associazione svizzera “Main dans la main” al cui vertice è Carlo Crocco, fondatore nel 1980 della celeberrimo brand di orologi Hublot, che ha coinvolto direttamente la Parrocchia di Rebbio, ovviamente con Don Giusto della Valle e il Consiglio pastorale in prima linea (l’incontro tra l’imprenditore e il sacerdote, raccontava Crocco mesi fa, è stato essenziale per accendere l’iniziativa).

Ph: Matteo Congregalli

Se anche il Consiglio Comunale segnerà semaforo verde (discussione forse già lunedì prossimo), in via Giussani 35, dunque arriverà la struttura di accoglienza.

Rebbio, ok del Comune al progetto svizzero: nuovo centro per minori (con Don Giusto) 

Il tema dei minori stranieri non accompagnati è da sempre problematico in città: per Legge l’assistenza spetta al Comune, ma nel capoluogo la pesante carenza di luoghi adatti, a fronte di arrivi sempre sostenuti di giovanissimi migranti, ha portato le ultime amministrazioni a trasferire i ragazzi in strutture attrezzate anche decisamente fuori dalla provincia.

Ph: Settimanalediocesidicomo.it che per primo ha avuto i rendering del progetto

In questo quadro è nato l’interessamento dell’associazione svizzera “Main dans la main”, nata nel 1980 per volontà di Crocco, che da tempo opera in diverse zone del mondo sviluppando progetti e comunità a favore dei bambini più bisognosi.

L’attenzione dell’associazione si è puntata sullo uno stabile nella zona di  Rebbio, ereditato tempo fa dai Padri Comboniani che però, comprensibilmente, non hanno mai avuto le risorse per ristrutturarlo e adibirlo a nuove funzioni.

L’intervento di “Main dans la main” ha risolto il problema: la ristrutturazione è già in corso e una volta completata lo stabile sarà donato alla Parrocchia.

Difficile dire ora quanti minori stranieri ospiterà, mentre è sicuro che non sarà direttamente la Parrocchia a gestirlo.

Come si legge anche sul numero di giugno del bollettino “Il Focolare” in un articolo di Sofia Petruzzi – “il Consiglio pastorale è orientato nella direzione di lasciare a soggetti esterni operanti nel territorio (Guanelliani, Padri Somaschi, Symploké) la gestione concreta della comunità per minori”.

“Noi – raccontava a ComoZero un’altra figura storica della Parrocchia e del Consiglio pastorale, Filippo Roncoroni – ci riserveremo un ruolo di supervisione, avremo la possibilità di esprimere orientamenti generali ed eventualmente pareri su alcune questioni specifiche ma senza occuparci della gestione diretta”.

Per quanto riguarda i tempi, non è possibile fare previsioni esatte. I lavori sono in corso e dovrebbero durare ancora per un po’. Alla fine, però, Rebbio – e forse non poteva essere che Rebbio con Don Giusto – avrà una comunità per minori stranieri non accompagnati tutta nuova.

PER APPROFONDIRE
‘Casa per l’infanzia’, il cantiere-lampo (e svizzero) di Rebbio. Nel racconto del Settimanale della Diocesi 

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