Esistono maremoti buoni, per fortuna. Sono metaforici, ma servono per spegnere fiamme vere – quelle che hanno devastato il canile della Valbasca mercoledì notte – e per alimentare grandi correnti di solidarietà. In questo caso, l’onda gigante è quella dell’abbraccio collettivo, enorme che si sta stringendo con dolcezza e commozione attorno ai volontari dell’Enpa – a partire dalla loro guida, Marco Marelli – e naturalmente attorno ai cani che là sono accuditi e curati in questo momento terribile.
Non si contano ormai i comaschi – e certamente non soltanto comaschi – che in queste ore si stanno prodigando per raccogliere fondi, farmaci e ogni altro bene necessario per alleviare il peso di una situazione drammatica (nella notte è morto anche un quinto cane dopo i 4 di ieri; per ricostruire il capannone bruciato serviranno tempo e moltissimi soldi: si può fare una donazione al Parco canile tramite IBAN codice IT 42 A 05216 10900 000000099587 con intestazione E.N.P.A. Sez. Prov.le di Como, oppure tramite C/C 72195449).
Per stimolare – anche l’amministrazione comunale – servono anche i singoli appelli. Se istituzionali meglio. La consigliera comunale Patrizia Maesani, che del canile è da anni amica nel concreto, si fa avanti.
“Beh, d’altronde io ho un Pastore della Valbasca…”
Un pastore della Valbasca? E che razza sarebbe?
“Non esiste ovviamente. E infatti proprio perché tutti continuavano a chiedere di che razza fosse, mio figlio si è inventato il Pastore della Valbasca per il nostro. Che di razza non è ma di cui andiamo fierissimi”
Preso al canile?
“Sì, e non è il primo. Al canile ho trovato due amici Jack e Red. Red è questo. In realtà si chiamava Jack ma siccome continuava a saltare come se avesse bevuto la Red Bull, gli abbiamo cambiato nome. Prima di lui, sempre dalla Valbasca, era arrivato Jack”
Siete legati ai cani ma anche alla struttura, quindi.
“Tantissimo. Vanno aiutati, nel mio piccolo lo sto facendo e sto chiedendo a tutti di farlo. I comaschi hanno un cuore grande, vanno soltanto stuzzicati un po’”
La risposta, però, in questo caso è stata ampia, generosa.
“Per fortuna sì. Marco Marelli è una persona perbene come tutti i volontari del canile in Valbasca. Quindi io rilancio: comaschi, aiutiamo il canile. Pensiamo che i cani non sono trofei fa esibire nella borsetta ma esseri viventi in grado di donare tanto amore. lo al canile ho trovato due amici, Jack e Red. A loro modo hanno cresciuto mio figlio. Ho compreso il senso della parola empatia anche grazie a Red e Jack”