Con la parata in costume tra Como e Cernobbio a tema “Renzo e Lucia”, i personaggi principali dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, domenica 6 luglio 2025 si è concluso ufficialmente il “Riva Days RHS – ASI Nautic Show RSI – Concorso d’eleganza Frederique Constant”, il più importante e partecipato raduno internazionale in Mediterraneo di motoscafi Riva, le mitiche imbarcazioni nate sul Lago d’Iseo e diffuse in tutto il mondo.
La manifestazione è stata organizzata dalla Riva Historical Society ASD (FIM – CONI), la Federazione internazionale nata nel 1998 e presieduta dall’architetto milanese Piero Maria Gibellini che riunisce 13 dipartimenti e circa 700 soci di oltre 30 Paesi nei cinque continenti, insieme alla Riva Society Italia (ASI).
Una trentina gli scafi provenienti da Italia, Svizzera, Germania, Francia, Olanda, Regno Unito e Stati Uniti, dislocati presso lo Yacht Club Como, AeroclubComo, Villa Parravicini Revel, al Cantiere Ernesto Riva di Laglio, al pontile comunale di Cernobbio e a Villa d’Este.
Rappresentati tutti i modelli in legno realizzati da Carlo Riva, tra cui l’Aquarama, il Super Aquarama, l’Aquarama Special, il Super Tritone, Super Florida, Ariston, Super Ariston, Junior, Olympic e anche un Rudy, la versione in vetroresina dello Junior. L’evento è stato sponsorizzato dallo Yacht Club Como, dall’ASI (Automotoclubstorico Italiano) e dal marchio di alta orologeria Frederique Constant. Sponsor tecnici Riva Classiche, Marlin Boats, Vitale Barberis Canonico e Bavaria. “La manifestazione”, come ricordato dal Consigliere Federale ASI Marco Galassi e dal responsabile della Sezione Nautica-Motonautica-Aeronautica Claudio Tovaglieri, “fa parte di ASI Circuito Tricolore, raduni meritevoli di elevata considerazione”. Un particolare ringraziamento ad Achille Sauchelli, direttore della Sezione Motonautica dello Yacht Club Como e ai mezzi di assistenza forniti dalla Como Classic Boats e al maxi gommone Marlin 40 del Cantiere Marlin Boats.
TYP ONE VINCE IL “BEST IN SHOW”
Il Riva Ariston Typ One dell’armatore tedesco Marco Schoessler, il numero 699 varato nel 1965, si è aggiudicato l’ambito “Best in Show”. Il premio è stato assegnato alla barca che più delle altre ha impressionato la giuria esaminatrice, composta da Gioacchino Favara presidente dello Yacht Club Como, dalla vicepresidente Loredana Pivelli, dal tesoriere Paolo Sciarra e dal consigliere Fabio Scudeletti. Sul Riva Typ One erano infatti stati montati i caratteristici cerchi delle imbarcazioni lariane, che lo facevano assomigliare a una tipica Lucia del Lago di Como. Per l’armatore anche un prestigioso poncho di seta e una cravatta dello stilista Pierangelo Masciardi.
L’OLYMPIC “ELISABETTA” VINCE IL CONCORSO DI ELEGANZA
Il Riva Olympic Elisabetta, il numero 30 del 1971, ha vinto il Concorso di Eleganza dopo la parata in costume dell’epoca dei Promessi Sposi, svoltasi domenica mattina 6 luglio tra lo Yacht Club Como e Cernobbio. Al suo equipaggio, composto dai comaschi Emanuele Noseda e Nicole Ganzetti, promessi sposi a tutti gli effetti perché prossimi alle nozze, anche il riconoscimento per l’equipaggio più giovane. Se il Super Ariston del 1971 di Massimo Sordi si è aggiudicato la Coppa Carlo Riva tra i monomotori, all’Aquarama Special Riva Dry, il numero 767 del 1992, è stato invece assegnato il medesimo trofeo nella categoria bimotori.
Dal 2022 la barca appartiene allo scrittore e consulente d’impresa Bernd Thomsen, tedesco di Amburgo, che l’ha trovata in Olanda e che curiosamente è nato lo stesso giorno e mese di Carlo Riva … ma quarant’anni dopo.
Il premio all’imbarcazione più piccola, più rara nonché la più antica, è andato allo Scoiattolo Goia, un fuoribordo del 1957. Il suo armatore, il perugino Mauro Pacioselli, dal 2023 anche presidente della Riva Society Italia, l’ha ritrovata nel 2010 presso il Cantiere Ercole Archetti sul Lago d’Iseo. Si tratta del 128esimo Scoiattolo costruito e uno dei dieci circa oggi censiti. La seconda imbarcazione più antica era il Florida “Tender to Rhea” del 1958, mentre lo scafo più recente era l’Aquarama “Riva Classiche” del 1996 (il numero 784), l’ultimo costruito, di proprietà del Cantiere Riva.
Premiato anche il Riva Rudy numero 240 Sara, costruito in vetroresina nel 1975, ritrovato sul Lago di Garda e oggi di proprietà del tedesco Florian Gebhart. Pur di continuare ad utilizzarlo sul Lago di Starnberg, dove vige l’obbligo di spostarsi solo con motori a basso impatto ambientale, ha dovuto sostituire il motore con un più moderno Mercury da 250 cavalli. La sua passione per la motoristica storica inizia nel 2012, quando acquista l’Ariston numero 666, cui sono seguiti un altro Riva Rudy del 1973, il Riva St. Tropez numero 33 del 1976 e un Aquarama … acquistato dopo avere scoperto essere il numero 240, proprio come il suo Rudy. Di seguito le classifiche dei premi e riconoscimenti attribuiti in occasione della cerimonia di premiazione, tenutasi presso la settecentesca Villa Parravicini Revel di Como.
Coppa Carlo Riva cat. monomotore: 1° Super Ariston (1971) – 2° Ma Cherie (1964) – 3° La Isola (1962)
Coppa Carlo Riva cat. bimotore: 1° Riva Dry (1992) – 2° Lokoma (1972) – 3° Gina (1974)
Coppa ASI – Prova di manovrabilità: Sara (Rudy 1975)
Concorso di Eleganza: Elisabetta (Olympic 1971)
Menzione Concorso di Eleganza: Alcazar – Sara – Gina – La Isola – Lokoma
Best in Show: 1° Typ One (Ariston 1965), 2° Tempest II (Olympic 1972), 3° Kelebek (Super Florida 1963)
Nuove Targhe ASI: Claudia (Ariston 1971), Tempest II (Olympic 1972), Riva Rudy 1973, Riva Rudy 1975, Super Ariston 1966, Typ One (Ariston 1965), Alcazar (Super Florida 1960)
Collaborazione con RHS in seno al Club olandese: Esther Molenaar (Aquarama La Grande Bellezza)
Equipaggio da più lontano (California): Va Bene (Aquarama 1963)
LE VISITE CULTURALI
Nel corso del raduno i partecipanti hanno compiuto alcune visite culturali, tra cui due siti del FAI (Fondo Ambiente Italiano). È stato possibile visitare gli splendidi giardini della Villa del Balbianello di Lenno, edificata nel 1787 su quello che era un monastero francescano, poi lasciata in eredità al FAI nel 1988 da Guido Monzino.
Poco distante la Velarca di Ossuccio, ricostruzione della famosa casa-barca del Lago di Como, lunga 22 metri e costruita in legno di castagno, progettata dallo Studio milanese BBPR tra il 1959 e il 1961 aggiungendo un volume abitativo sullo scafo di una gondola lariana del 1911.
La Velarca originale era stata donata al FAI nel 2011 da Aldo e Maria Luisa Norsa. Oggi, dopo un’opera di restauro e ricostruzione realizzata dal Cantiere Ernesto Riva, è tornata nel suo luogo di origine ed è aperta al pubblico. La giornata di sabato 5 luglio è stata dedicata al Museo della Barca Lariana di Pianello del Lario, uno dei più importanti siti a livello mondiale dedicati alla nautica tradizionale.
Esteso su una superficie di 10.000 metri quadrati di sale, magazzini e 8.000 metri quadrati di parco, è stato fondato nel 1982 da GianAlberto Zanoletti, presidente per quasi un trentennio dell’ASDEC (Associazione Scafi d’Epoca e Classici). Riaperto nel 2018, conserva oltre 470 imbarcazioni, di cui 120 esposte nei padiglioni di quella che un tempo era una vecchia filanda. Dopo la scomparsa nel 2019 di GianAlberto Zanoletti, la sua opera è oggi portata avanti dal figlio Ferdinando, presente al raduno con il suo Super Ariston Lava del 1968, insieme alla sorella Alberta e attraverso le attività della Fondazione Museo Barca Lariana.