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“Restituite 3 milioni per il muro sul lungolago”. Ma ora Ferro e Viola (assolti) vengono rimborsati

Non è finita finché non è finita e la partita finale non si è ancora chiusa (la Procura Regionale della Corte dei Conti per la Lombardia ha presentato appello avverso la prima sentenza e attualmente il giudizio è ancora pendente). Ma almeno in questo “intervallo” per gli ingegneri Antonio Ferro e Antonio Viola (quest’ultimo in pensione), c’è ragione per trarre un primo sospiro di sollievo.

Nell’aprile 2016, infatti, la Procura contabile chiese conto a Ferro (allora Rup per le paratie) e Viola (ai tempi direttore dei lavori) di presentare le proprie controdeduzioni relativamente ai diversi esposti presentati per i costi di costruzione ed abbattimento del muro sul lungolago.

Ma soprattutto, il 10 febbraio 2017 la Procura regionale citò in giudizio Viola e Ferro chiedendo che venisse disposta la loro condanna al pagamento della somma complessiva di 2.932.090,99 euro per danno erariale causato sempre dal caso muro/paratie (e pari al famoso accordo bonario raggiunto tra Comune e Sacaim).

Una richiesta economicamente enorme, ma che, con la sentenza di piena assoluzione depositata il 10 novembre 2017, la Corte dei Conti ha respinto in toto con addebito delle spese per complessivi 8.754 euro al Comune di Como.

Oggi, infine, il saldo: a Ferro e Viola 4.377 euro ciascuno. In attesa dell’esito del ricorso.

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