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Ricorso sul Lido di Viale Geno, palla al Comune: il Tar ordina una relazione entro il 31 luglio

Del ricorso al Tar sul bando del Lido di Viale Geno avevamo parlato ampiamente qualche tempo fa.

In sostanza, dopo l’assegnazione a Vita Srl, i secondi classificati hanno sollevato parecchie perplessità circa le modalità adottate dal Comune di Como durante la fase di gara.

La società è la Gfg guidata da Federico Ratti (nome notissimo a Como, titolare di Rattiflora, che però non è coinvolta in questa operazione) e da altri due imprenditori ben conosciuti: Giovanni Costantino (che ha partecipato con la Blunotte Eventi) e Giorgio Maffei (con la Sunlake Catering).

Qui i dettagli:

Lido di viale Geno, non è finita. Ecco il ricorso al Tar, Federico Ratti (e soci): “Troppi pasticci del Comune, vogliamo chiarezza”

Dal canto loro i vincitori del bando si sono sempre detti sereni e il lido è operativo dai primi di luglio.

Lido di viale Geno, parla il manager: “Il ricorso? Non ci spaventa. Corriamo per aprire i primi di luglio”

Ciò doverosamente premesso, data la complessità dell’argomento, ecco la novità: oggi il Tar si è espresso.

Il Collegio ha disposto un adempimento istruttorio per chiarire alcuni aspetti e ha dunque ordinato al Comune di depositare una relazione esaustiva entro il 31 luglio (tempi molto stretti, evidentemente). La discussione successiva è stata poi fissata al 22 settembre.

Entrando nel tecnicismo, scrivono i togati amministrativi:

Rilevato che ai sensi del bando la proposta progettuale deve prevedere una volumetria non superiore all’attuale e che, sulla base dei chiarimenti forniti dalla stazione appaltante, “nel calcolo della volumetria attuale non sono compresi abusi edilizi”;

Rilevato altresì che risulta controverso che la proposta progettuale della società controinteressata comprenda opere abusive, che avrebbero comportato un aumento di volumetria rispetto a quella “attuale”;

Ritenuto necessario al fine del decidere acquisire documentati chiarimenti da parte della stazione appaltante in ordine ai seguenti
aspetti:

– se la proposta progettuale della controinteressata comprenda volumi corrispondenti ad opere irregolari sotto il profilo edilizio ed urbanistico, indicando quali esse siano;

– in caso affermativo, a che tipologia di abuso corrispondano i manufatti;

– a quanto ammonti la volumetria attuale, al netto delle opere abusive, dell’area oggetto di concessione e a quanto ammonti la volumetria del progetto presentato dalla controinteressata, al netto e al lordo di eventuali opere abusive comprese nella proposta presentata;
il Comune di Como è tenuto a depositare esaustiva relazione su quanto richiesto, con congrua evidenza documentale allegata, entro il
31 luglio 2021;

Ritenuto di rinviare le parti per il prosieguo della trattazione della domanda cautelare alla camera di consiglio del 22 settembre 2021;

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