Solo poche ore fa, l’annuncio: azione di forza, sabato 16 marzo dalle 14 alle 18 di Como ai Comaschi, contro i “parcheggiatori” che chiedono le monetine in viale Varese.
Il movimento civico, benché vicinissimo (pressoché sovrapponibile) a Forza Nuova, intende – parole ufficiali – “impedire a tali parcheggiatori di infastidire gli automobilisti, garantendo anche con la nostra presenza la incolumità delle auto. Quindi per questo sabato si pagherà solo il giusto, un parcheggio sereno e senza pizzo”.
QUI LA CRONACA
Como ai Comaschi: “Viale Varese, sabato impediremo ai posteggiatori di chiedere il pizzo”
Ecco, tanto è bastato per scatenare la furia di Rifondazione Comunista, che con Stefano Rognoni, ha diffuso questa nota:
In merito alla delirante dichiarazione dell’Associazione di scopo di #ForzaNuova – #ComoAiComaschi – Stefano Rognoni Segretario PRC Città di Como ha dichiarato:
“Leggiamo che Como ai comaschi, l’associazione di scopo di Forza Nuova, vorrebbe occupare i parcheggi di #VialeVarese per impedire il “pizzo africano”, come lo definiscono.
Fermo restando che la viabilità nella città meriterebbe più di una riflessione, ci viene da chiedere con quale autorità queste persone vorrebbero ergersi a tutori dell’ordine, creando confusione al traffico veicolare in un’area già critica.
Troviamo quantomeno ironico che un’organizzazione che fa riferimento ad un partito che vede vari suoi membri indagati e condannati per reati gravi voglia fingersi organismo di legalità.
Ci piacerebbe che il Comune, tanto solerte nel multare i venditori di mimose, facesse sentire la propria voce contro coloro la cui sola esistenza costituisce un reato.
Manifestazioni di questo genere non tutelano, ma minano la sicurezza in città”.
Un commento
Nei libri di storia delle scuole medie c’è scritto qualcosa di simile: le cosiddette squadracce andavano ad aggredire rappresentanti sindacali e dei partiti di sinistra e a devastarne sedi e abitazioni; ma la loro effeiciente propaganda trasformava questi disordini in soddisfazione del desiderio di ordine da parte dei cittadini.
In quel clima ha potuto costituirsi il partito nazionale fascista e, complice la fatuità delle politiche sindacali (sciopero generale del ’22 senza obiettivi e senza idee), ha potuto realizzarsi la cosiddetta marcia su Roma (il governo Giolitti non ha voluto, pur potendo, vietarla; e polizia ed esercito avevano al loro interno molti simpatizzanti del fascismo).
La situazione attuale scimmiotta, senza somigliarle molto, quella degli anni ’20.
Forza Nuova, a parte il suo nome e l’età dei suoi militanti, appare assai vecchia e ammuffita. La sua forza propagandistica non è paragonabile a quella messa in campo da Mussolini (vero iniziatore della moderna comunicazione di massa), e nemmeno l’informazione di oggi è paragonabile a quella di quel tempo.
Como ai comaschi mi ricorda un amico di Firenze che, quando ci vediamo, mi dice sempre: “voi co’ maschi? noi co’ le femmine!”.
In ogni caso vegliamo: il bullismo è già nella politica nazionale da qualche anno.