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Rincari delle mense a Como, bufera: “L’opera distruttiva del sindaco-calcolatrice contro le famiglie non si placa”

E’ subito scontro politico sulla raffica di aumenti decisa dalla giunta Rapinese di Como per le mense scolastiche, con l’introduzione del pagamento anche per le famiglie con reddito Isee a zero e vari altri rialzi (qui le tabelle prima-dopo a confronto).

“Un’altra volta contro le famiglie – dice una nota del Pd -Ormai non fa quasi più notizia, in quanto è diventata la triste normalità, ma la rabbia che deriva dalle decisioni del sindaco continua a essere la stessa. Dopo l’aumento già avvenuto lo scorso anno, l’ultima è quella di alzare nuovamente le tariffe della mensa scolastica dall’anno 2025-2026, con aumenti che vanno dal 20% al 30% a seconda delle fasce di reddito. Pochi euro al giorno, ma che spalmati su un intero anno scolastico diventano un consistente aumento per le famiglie comasche”.

“L’opera distruttiva non si placa, la linea dell’attuale Amministrazione non si smentisce mai – prosegue il comunicato dei Dem – La giunta pare essere composta da una calcolatrice e un computer, che senza alcun senso critico e alcuna sensibilità umana analizzano dati ed emanano provvedimenti finalizzati al profitto. E così, tra una privatizzazione e un’esternalizzazione (per il punto cotturna, ndr), una chiusura (riferimento ai nidi, ndr) e un aumento, a pagare, e in questo caso nel vero senso del termine, sono sempre i cittadini, spesso quelli maggiormente in difficoltà. Questa è la Como che vuole chi ci amministra: non accogliente, per pochi, non a misura di famiglia ma, anzi, contro le famiglie. Una Como che non ci piace”.

“Al di là del generale aumento – è la conclusione della nota – non si capisce, infine, come l’inserimento di una tariffa per la fascia di reddito più bassa possa ‘rendere più responsabili le famiglie, evitando che prenotino il pasto per poi non presentarsi’. I pasti non vengono prenotati in anticipo. Può succedere, al massimo, che un bambino si presenti all’ingresso e poi non stia bene la mattina, andando a casa prima del pranzo. E alla luce di questo, il provvedimento appare ancora più insensato”.

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Un commento

  1. Poverino , deve raccogliere i soldi per la ristrutturazione del “suo” amato Politeama altrimenti dovrà spiegare come mai ha sprecato milioni di euro per questa acquisizione.
    Intanto sta diventando il b&b degli sbandati a 200mt dalla sede degli “impegnati” in tutto fuorché fare quello per cui sono DA NOI pagati.

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