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Riparte la scuola. Lo studio: “Social eccessivi, isolamento ma anche nuove scoperte. La pandemia una rottura biografica”

Primo giorno di scuola in tutta la provincia di Como e in gran parte d’Italia. La grande novità è che si potranno seguire le lezioni in aula senza mascherina e per i casi accertati di Covid-19 non è più prevista la didattica a distanza. Si spera dunque che l’emergenza sanitaria sia finalmente alle spalle.

Ma per capire l’impatto sui giovani, specie in età scolare, causato dalla pandemia, in Ticino sono appena stati resi noti i risultati di una ricerca voluta dal Dipartimentao della sanità e della socialità che, nella primavera del 2021 ha deciso di incaricare la SUPSI (la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana) di svolgere una ricerca proprio sulle conseguenze del Covid sulla salute mentale dei giovani. Lo studio è stato chiamto “CoSmo – Covid e Salute Mentale dei giovani’.

Ecco i risultati:

Per i giovani, riferisce lo studio, la pandemia è stata vissuta come un periodo di “rottura biografica”, che ha investito diverse aree di vita. Le sfere della socialità, del tempo libero, della vita famigliare e della scuola sono state molto sollecitate. Sentimenti di isolamento e inadeguatezza, uso eccessivo compensatorio dei social, difficoltà di autodeterminarsi, compressione dei propri spazi di vita, disorientamento nel passaggio alla didattica a distanza, mancanza di punti di riferimento e di occasioni di socializzazione sono stati alcuni dei fenomeni registrati. Per diversi giovani è stata però anche l’occasione di poter sviluppare degli aspetti positivi, quali una maggiore responsabilizzazione, la riscoperta dell’affettività con i propri cari, la sperimentazione di nuove attività (p.es. le passeggiate nella natura), la flessibilità scolastica. In generale, ne deriva un quadro, confermato peraltro da ulteriori ricerche scientifiche, secondo il quale la pandemia abbia colpito in maniera differenziata, con conseguenze maggiori per i giovani con minori risorse personali e sociali.

Se il Cantone si è attivato ben presto con interventi di prevenzione e di sostegno, sia a livello psicosociale che scolastico, la ricerca rinforza la validità delle piste d’azione avviate, così come rende attenti sull’importanza sia di attività di promozione della salute più generali, sia di focalizzare l’azione su iniziative mirate a target specifici, quali il sostegno ai giovani più vulnerabili e alle loro famiglie, l’intervento precoce, il rinforzo della dimensione dell’ascolto a scuola, la partecipazione e la messa a disposizione di spazi per attività informali positive.

Le politiche cantonali già attuate, e il loro sviluppo previsto anche dal Programma di legislatura 2019-2023, riflettono bene queste indicazioni, poiché pongono al centro degli interventi le misure di promozione del benessere psicofisico, l’intervento precoce ai primi segnali di malessere, nonché la cura e la riabilitazione delle forme più gravi di sofferenza.

In particolare, si rinvia alle iniziative contenute nella nuova pianificazione sociopsichiatrica (attualmente al vaglio del Gran Consiglio), allo sviluppo delle azioni di protezione dei minorenni e di sostegno alle famiglie, al rinforzo dell’ascolto e alle misure di prevenzione a scuola, al progetto Go95 per i giovani non inseriti in un percorso di formazione, al Programma cantonale di promozione della salute 2021-24, al Piano cantonale di salute mentale, al Programma cantonale di promozione dei diritti, di prevenzione della violenza e di protezione di bambini e giovani (0-25 anni) 2021-24, e al rafforzamento della legge giovani e della legge colonie in unica legge di promozione dell’infanzia e della gioventù.

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