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Roberta Marzorati con Civitas? “Parliamo ma niente politica. Ora il mio posto è con i ragazzi”

“In questo momento la gente ha bisogno di me come pediatra a tempo pieno”. Con questa frase Roberta Marzorati, volto noto in passato della politica comasca e stimata pediatra molto conosciuta in città, mette fine ai rumors che la vedevano quale possibile candidata per le imminenti amministrative. Le voci dei bene informati la consideravano impegnata in ragionamenti per un coinvolgimento con Civitas, la civica che in questa fase di dibattito politico continua a essere l’elemento che più dubbi pone sul nome di Barbara Minghetti nella coalizione di centrosinistra, nel tentativo, sembrerebbe di supportare invece la candidatura di Adria Bartolich.

“Parlo spesso con Civitas, anche di recente ma su altri temi. Ci siamo visti ma ripeto nessun coinvolgimento politico”. E subito dopo infatti arriva la spiegazione che è indissolubilmente legata alla pandemia.

“Purtroppo la situazione sanitaria è molto pesante. I genitori sono frastornati, presi da mille dubbi. Il mio compito è di stare affianco a loro e ovviamente ai loro figli. Anche perché questa variante Omicron è veramente subdola e colpisce a tappeto. Non solo, sto notando come in proporzione alla variante Delta, colpisca più volte con febbre anche alta i ragazzi. Bisogna continuare a vigilare”. E così dalla politica la chiacchierata si sposta inevitabilmente sul fronte sanitario e anche sui mille dubbi legati alle quarantene dei bimbi.

“La situazione è molto complessa. La tendenza che spero si sviluppi a breve, passato il picco, dovrebbe essere quella di fare i tamponi solo ai sintomatici. Ciò ridurrebbe molto la complessità dell’attuale meccanismo che porta a lasciare ad esempio a casa molti bambini senza sintomi. Ci arriveremo. Così come molto probabilmente questo virus diventerà un qualcosa di stagionale e come tale verrà trattata. Comunque il mio posto adesso è qui, sul fonte medico. Per la politica ci sarà tempo un’altra volta” conclude sorridendo Roberta Marzorati.

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8 Commenti

  1. La breve storia di Civitas non sembra però brillare per onestà e trasparenza!

    Durante il mandato delle varie Giunte, Civitas fa a gara nello scavalvare a sinistra il PD, segnalandosi come interlocutrice primaria delle fasce deboli; per esibirsi poi, all’avvicinarsi delle elezioni, come competitrice a tutto campo della coalizione di centrosinistra. Un comportamento causato dall’illimitato protagonismo del capo, dice qualcuno. Ma al di là della motivazione, quello che conta è il risultato politico realizzato: il depotenziamento elettorale del PD e dei suoi alleati.

  2. Gioele, ma si legge?
    “Civitas e Como Comune, sempre che stia con Civitas, insieme non arrivano a un terzo degli elettori della coalizione Minghetti e gli deve andar bene!”
    Questo lo dice lei. I voti si misurano alle elezioni: i 5stelle passano dal 20% al 2% in base al tipo di votazione che c’è, quindi è un discorso basato esclusivamente sul 2017.

    Civitas e Como Comune mica se lo sono sposato ancora il PD. E nemmeno i 5stelle!
    In politica non esiste da nessuna parte che si debba imporre agli altri qualcosa. Anzi la storia insegna che facendolo si ottiene il risultato opposto.
    Forse è il metodo che ha usato Svolta Civica e al PD è andato bene. Ma al PD, ad altri no. Evidentemente Como Comune e Civitas visto che si sono seduti attorno ad un tavolo col PD per mesi si aspettavano di scegliere insieme un profilo che andasse bene a tutti e non solo ad alcuni. E in quei mesi la sola candidatura al tavolo era Adria Bartolich, iscritta al PD, non al partito leninista.
    Il fatto che si voglia fare una coalizione imponendo ad altri candidature e immagino pure programma e chissà quanto altro (e in nome di cosa?), semplicemente è una politica barbara.
    Le alleanze si fanno col dialogo, non facendo il padre padrone con la cinghia.

    1. Cara Irene, mi spiace che la faccio innervosire. In nessuna parte del post ho scritto che Civitas o Como Comune devono sposarsi con il PD. È proprio quello che non mi auguro. Ho detto semplicemente che PD, Svolta Civica, i Verdi e Agenda 2030 rappresentano la maggioranza degli elettori di centrosinistra e si sono espressi, grazie agli strumenti della democrazia interna, sull’unanime gradimento della candidatura di Barbara Minghetti. Per intendersi non è più una valutazione di segreterie, portavoce e coordinatori. Ci sono fior di assemblee del PD, incontri tra gli esponenti dei Verdi, di Azione/+Europa, mi dicono che perfino in Italia Viva si è discusso vivacemente sulla candidatura. Nonostante ciò, la maggior parte degli iscritti e dei simpatizzanti punta alla candidata di Svolta Civica. Quindi?!? Perché mettere in discussione una candidata che ha l’unanime gradimento e non una che è gradita principalmente a voi? Per quale motivo negli incontri si continua a far riferimento ai vostri programmi e non a quelli di Svolta Civica o di Agenda 2030? Se si vuole un’alleanza è necessario accettare compromessi ma sul candidato oggi mi pare un po’ troppo, o no?

    2. “Il fatto che si voglia fare una coalizione imponendo ad altri candidature e immagino pure programma e chissà quanto altro (e in nome di cosa?)”

      Assolutamente, tipo quando Civitas ha esordito dicendo “proporremo 2 nomi al PD”.
      È la solita storia di chi vuol contare e crederai decisivo quando in realtà è fortemente minoritario.
      Certo i voti del 2022 li vedremo solo a giochi fatti, ma storia, sondaggi,tendenze e valori spannometrici hanno il loro valore, inutile girarci intorno.

      Ciò detto mi auguro anch’io come Gioele che questa armata brancaleone non veda mai la luce: non aumenta le possibili di vittoria, ma solo quelle di polemiche e veti incrociati in caso le elezioni vadano bene.

  3. Non si capisce quale sia il candidato, o meglio la candidata di Civitas, l’unica cosa certa è che non è Barbara Minghetti. E dire che Minghetti è la candidata della coalizione del 2017 (PD; Svolta Civica; Europa Verde) con l’aggiunta Agenda 2030. Alla fine in termini elettorali è la stragrande maggioranza dell’elettorato di centrosinistra. Civitas e Como Comune, sempre che stia con Civitas, insieme non arrivano a un terzo degli elettori della coalizione Minghetti e gli deve andar bene! Il M5Stelle in questa tornata farà fatica a eleggere a consigliere il candidato Sindaco. Alla fine, c’è da chiedersi per quale motivo il PD, Svolta Civica e alleati debbano farsi imporre o solo discutere un candidato di Civitas se non per soccombere al ricatto: “Scegliamo noi programma e candidato, altrimenti vi facciamo perdere……….”. Se fossi nei loro panni non accetterei neppure mezza apertura e c’è da augurarsi che segretari, portavoce e coordinatori non si facciano condizionare. Il rischio è dover accettare i dicktat di chi vuole governare con i voti degli altri e di chi continuerà i ricatti fino a fine mandato. Ricordiamoci gli atteggiamenti dei leader di Civitas negli ultimi periodi della Giunta Lucini.

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