“Contattato per un commento, dal sindaco Alessandro Rapinese in serata non era ancora arrivata nessuna presa di posizione”. A dispetto di una presenza fluviale sulle altre pagine de La Provincia odierna (dai ciliegi ai tavolini, il primo cittadino discetta a ruota libera praticamente su tutto), sulla clamorosa notizia relativa alla nuova cittadella del rugby a Muggiò, su cui è piovuta una pesante tegola dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac), il sindaco di Como Alessandro Rapinese non è riuscito a dire due parole.
Per carità, forse il posizionamento interno della pesante news riportata da Paolo Moretti non lo ha aiutato, magari un cenno più evidente in prima pagina gli avrebbe reso più agevole l’individuazione e l’elaborazione di due frasette; ma certo fa impressione il fatto che riguardo al fatto che l’Anac abbia stroncato l’iter di concessione per i lavori in via Longoni, il primo cittadino si sia trincerato dietro il silenzio. Parlerà oggi, probabilmente, se troverà libera la linea del paio di cronisti superstiti ai vari ban.
Ad ogni modo, un sunto della questione potrebbe agevolare. E il sunto è il seguente: l’Anac – citiamo – “ha bollato come ‘illegittima’ la concessione del Comune di Como relativa a progettazione, riqualificazione, manutenzione e gestione del Centro Belvedere di via Longoni. L’atto, comunicato al sindaco Alessandro Rapinese e alla società Centro Belvedere srl (creata appositamente per i lavori, finanziati anche grazie ai fondi del Pnrr) sottolinea che l’iter seguito per la concessione ha violato la normativa”.
Il motivo? Riporta sempre Moretti: “In estrema sintesi Anac sottolinea come ‘la società’ alla quale il Comune ha affidato l’intera pratica ‘non avrebbe potuto essere destinataria dell’affidamento’ in quanto non è ‘né società utilizzatrice dell’impianto né società senza scopo di lucro'”. Questo perché, in un “intreccio di società, professioni, professionisti, Anac rileva una cosa sostanziale: non c’è più alcuna traccia del Rugby Como. E neppure di una società non a scopo di lucro. Proprio qui sorge (secondo l’Anticorruzione) il problema”.
Va ricordato che l’importo complessivo della concessione è di 9.938.960 euro per l’intero periodo di concessione; il valore complessivo dell’investimento in fase di costruzione è di 5.871.510 euro; il contributo pubblico per l’investimento lavori, che comprende opere, manutenzioni, spese tecniche e oneri di legge, su tutti i lotti, è pari a 2.750.000 euro (IVA compresa); il contributo di esercizio o canone di disponibilità è pari a 1.651.392 euro (IVA compresa).
Naturalmente, da parte sua, “il Comune ritiene che l’affidamento possa ritenersi legittimo perché la società sportiva proponente è una società senza fini di lucro, per cui l’affidamento avrebbe potuto essere disposto nei confronti di tale società” (mentre Anac ribatte in via conclusiva che “l’affidamento al soggetto deve ritenersi illegittimo in quanto la società, non qualificandosi né come società utilizzatrice dell’impianto né come società senza scopo di lucro, non avrebbe potuto essere destinataria dell’affidamento”).
Per i dettagli e gli intrecci, rimandiamo al documento ufficiale dell’Autorità, che trovate qui e sotto.
836b3213-db56-62ef-0608-b199d3090987Per tutto il resto, probabilmente, c’è RapiNews24, sempre che il ‘canale bulgaro’ rivolto solo ai “followers in crescita” non sia occupato dalle rampogne ai giornali. Quelle stesse rampogne che oggi sembrano volare nei cieli comaschi come boomerang. E non è un Belvedere.