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Una foto dei saluti romani a Dongo (Ph. Alle Bonicalzi da Ecoinformazioni)
Attualità, Politica

Saluti fascisti a Dongo, Braga “Vergognoso rituale che resta impunito, la legge è stata rispettata?”. Interrogazione al ministro

Ancora al centro dello scontro politico il raduno neofascista di Dongo. Da ricordare come solo ieri il presidente del Senato La Russa abbia detto che i manifestanti “ricordavano i morti senza odio né violenza“. Poi oggi, come promesso, la capogruppo dem alla Camera, la comasca Chiara Braga.

Ecco quanto fa sapere in una Nota:

“Come anticipato già nei giorni scorsi, questa mattina insieme ai colleghi Roggiani, Girelli e Fornaro abbiamo presentato un’interpellanza ai ministri dell’Interno, Piantedosi, e Giustizia, Nordio, per chiedere conto dei disdicevoli fatti che ogni anno, alla fine di aprile, si ripetono a Dongo e Giulino di Mezzegra per celebrare Mussolini e i gerarchi fascisti, sul lago di Como catturati e uccisi”. Lo fa sapere in una nota la Presidente del Gruppo PD alla Camera, la comasca Chiara Braga, prima firmataria dell’interpellanza, presente domenica insieme a un vasto fronte democratico in piazza Paracchini a Dongo, mentre manifestanti neofascisti evocavano il Duce e i gerarchi fascisti.“Un vergognoso rituale – chiarisce la deputata Pd – ripetutosi anche domenica scorsa, 27 aprile 2025 dove, in palese violazione della legge, un centinaio di neofascisti in divisa nera e uniformi di tipo paramilitare si sono inquadrati militarmente agli ordini di superiori gerarchici con tanto di reiterati atteggiamenti marziali come la “chiamata”, il “presente”, i saluti fascisti. Condotte predisposte, organizzate e disciplinate, chiaramente apologetiche del fascismo visibili dai filmati e dai video disponibili,”.

“Fatti gravi che continuano a rimanere impuniti – conclude la capogruppo dem sintetizzando il contenuto dell’interrogazione -, ai quali abbiamo richiamato i ministri competenti a prendere posizioni nette, chiedendo anche conto, in caso di mancata identificazione dei manifestanti neofascisti, del perché ciò sia avvenuto, in base a quali direttive e da parte di quali autorità. Abbiamo chiesto di sapere quali prescrizioni siano state impartite dalle autorità competenti e se le stesse siano state rispettate dal momento che sistematicamente si assiste a una sfrontata e manifesta volontà da parte dei manifestanti neofascisti di non sottostare alle prescrizioni dettate. Non possiamo più permettere si usino due pesi e due misure, sottoponendo ad accertamenti e identificazione quei cittadini che si recano in piazza per celebrare con spirito democratico il 25 aprile, come accaduto a Gravina in Puglia, o decidano di esporre striscioni di festa per la Liberazione dal nazifascismo, come nel caso della fornaia di Ascoli Piceno, mentre chi inneggia a ideali liberticidi, violando ripetutamente e volutamente la legge, continui sempre indisturbato a poterlo fare”.

250429 Interpellanza Dongo - Braga
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