Netta contrarietà, dal punto di vista della sostenibilità ambientale ed economica, al progetto di riqualificazione promosso dal Comune di Bellagio e dalla Comunità Montana Triangolo Lariano e che prevede la reintroduzione della pratica sciistica a bassa quota.
Lo hanno ribadito, dati alla mano, i rappresentati del Coordinamento “Salviamo il Monte San Primo” durante l’audizione congiunta delle Commissioni Territorio e Ambiente che si è tenuta oggi a Milano a Palazzo Pirelli, sede del Consiglio regionale della Lombardia. (qui tutti i precedenti)
A portare le ragioni di 39 associazioni del territorio e di numerosi cittadini sono intervenuti Veronica Vismara del CAI Lombardia, Roberto Fumagalli Presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi, Roberto Cerati Presidente Gruppo Naturalistico della Brianza e Costanza Panella Dirigente di Legambiente.
Disponibilità ad approfondire il progetto, ora in fase di studio di fattibilità e che ha già una copertura finanziaria di 3 milioni di euro, è stata espressa dal Presidente della Commissione Ambiente Alessandro Cantoni.
All’incontro hanno partecipato tra gli altri i Consiglieri regionali del territorio, Anna Dotti (FdI), Presidente della Commissione Cultura, e Giacomo Zamperini (FdI), Presidente della Commissione speciale Valorizzazione e tutele dei territori montani e di confine, Marisa Cesana (FI), Gigi Ponti e Simone Negri del PD. Collegati on line anche Jonathan Lobati (FI), Presidente della Commissione Territorio, infrastrutture e mobilità e il Consigliere Angelo Orsenigo (PD).

Subito dopo l’incontro arrivano i primi commenti. A partire da quello di Avs. “Le ragioni del Coordinamento sono tutte da sottoscrivere – ha dichiarato nel suo intervento Onorio Rosati, consigliere regionale di Alleanza Verdi Sinistra -, compreso il tema del rischio idrogeologico esistente nella zona del Triangolo Lariano, che andrebbe affrontato per primo. L’idea di modificare il progetto su nuove basi, compatibili con l’ambiente montano, e per un turismo ecologico sono sicuramente i punti da cui partire, compresa l’eliminazione, come prevede la proposta progettuale, di alcune infrastrutture sciistiche obsolete. Ma ciò che serve ribadire con forza riguarda le risorse: i fondi stanziati da Regione e ministero dell’Interno devano rimanere sul territorio lariano, proprio per far rivivere e rendere attrattiva la montagna alle prese con cambiamenti epocali dovuti alla crisi climatica in atto”.
Infine, per trasformare le parole in azioni concrete, Rosati propone un’iniziativa a livello consiliare. “Con altri consiglieri presenterò una mozione che tenga conto delle ragioni emerse nella riunione odierna e che impegni la giunta a modificare, in accordo con il comune di Bellagio e la Comunità Montana, il progetto originario”.