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Santa Teresa, dormitorio addio. Maesani: “Tempi sospetti. Comunque è un problema della giunta”

In effetti è difficile pensare a una mera casualità. Chi ha lavorato alla cosa ha dimostrato una certa astuzia. Tra poche ore in consiglio comunale si tornerà a discutere della mozione Dormitorio, che prevede la realizzazione di una struttura permanente in città per i senzatetto.

Ne parliamo da settimane tra confronto civico e politico (qui). Il documento impegna la giunta ma non indica uno stabile anche se, nel dibattito di questi giorni, la struttura ipotizzata dalla prima firmataria del documento, Patrizia Maesani (gruppo misto), è sempre stata l’ex Collegio di Santa Teresa, tornato da poco nelle disponibilità del Comune dopo l’addio dell’università dell’Insubria.

Così, tuono nella notte, è subito parsa affatto fortuita la decisione dell’ateneo di questo pomeriggio. Piatto amaro servito ai firmatari della mozione:

Clamoroso, l’Insubria ci ripensa: “Teniamo Santa Teresa”. Futuro nero per il dormitorio? 

“I tempi sono sospetti – accusa Maesani – attendiamo con trepidazione di vedere il progetto di riqualificazione annunciato dall’Università per capire se questo comunicato stampa ha colori luminosi o grigi. Voglio sottolineare però che Santa Teresa era solo un’ipotesi, infatti non viene nominato nella mozione. Il problema della giunta, a questo punto, sarà trovare un immobile a posto, qualora la mozione passasse”.

Sì ma, conti alla mano, almeno al momento il documento pare pronto a essere approvato (soprattutto dopo il coming-out di Fratelli d’Italia: qui).

“Ripeto – dice Maesani – il problema sarà dell’esecutivo. Abbiamo ipotizzato Santa Teresa anche perché gli uffici del Patrimonio sono inspiegabilmente blindati per i consiglieri. La vita si complica per loro, cerchino e trovino qualcosa all’interno del piano alienazioni. Io so solo che una mozione è vincolante e non potranno, in alcun modo, ignorarla”.

 

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