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Le lotte d’amore e i bramiti che riecheggiano alla Piana di Carlazzo. Sara: “Natura meravigliosa, ma va rispettata”

Immaginate di percorre un sentiero all’interno di un bosco e poi lentamente, dopo essere sbucati su una piana a pochi passi da un lago, vedere davanti agli occhi uno spettacolo incredibile. Lì, in mezzo al verde, ecco decine di cervi, le femmine in piccoli gruppi e i maschi intenti a sfidarsi per far prevalere la legge del più forte e quindi del più meritevole all’accoppiamento. Uno spettacolo della natura a portata di mano, sulla piana del lago di Carlazzo. E il momento migliore per osservarli è proprio tra inizio settembre e fine ottobre.

A raccontare a ComoZero questa magia della natura è Sara Alice Bianchi, appassionata di tutto quanto ha a che fare con la natura. Animali, piante, fiori e rispetto dell’ecosistema che ci circonda sono la sua filosofia di vita e ci racconta al telefono, dopo essere appena tornata dal Monte Goj dove è andata a piantare un faggio, quanto è possibile vedere a Carlazzo “sempre, mi raccomando, nel massimo rispetto del luogo e degli animali”, esordisce Sara senza, specifica, volere avere intenti educativi ma solo animata dalla sua grande passione.

“Ogni anno, tra settembre e ottobre, il cervo maschio si dedica all’amore, mostrandosi bello e vigoroso davanti alle femmine del branco. In questo luogo del lago del Piano è facile imbattersi e sentir riecheggiare nei boschi quel verso unico, per intensità ed emotività, che è il bramito del cervo – racconta Sara – durante tutto l’anno, i cervi maschi vivono tra di loro, in piccoli gruppi, fino all’arrivo dell’autunno quando spontaneamente si allontanano l’uno dall’altro per poi ritrovarsi e sfidarsi a suon di bramiti. Il cervo, che con il proprio verso riesce a intimorire maggiormente i suoi sfidanti, ha la possibilità di rivendicare la priorità sulla scelta delle femmine rispetto agli altri pretendenti. Nel caso in cui il bramito non dovesse bastare nello spaventare il rivale, i contendenti sono pronti ad ‘incrociare’ i loro palchi spingendosi con forza nel tentativo di far cedere il rivale”.

E le foto ben spiegano cosa è possibile osservare. Ma la passione per gli animali e lo stupore nel trovarsi al loro cospetto andando anche solo a brevi distanze da casa, non è l’unica caratteristica di Sara che nutre anche un viscerale interesse per la natura nel complesso e per tutto quanto è in grado di offrire.

“Ed è veramente tanto. Sono ovviamente molto attratta dall’ambiente che ci circonda, io stessa lo curo per quanto possibile e invito anche gli altri a farlo. Piantando alberi, curando il verde e facendo attenzione a che le persone, purtroppo spesso incivili, lo rispettino. Sovente quando mi metto in osservazione di quanto la natura sa offrici, mi accorgo di come la trascuratezza e la maleducazione impattino sul nostro habitat. Poco tempo fa stavo osservando, sempre al lago di Carlazzo, la bellezza delle ninfee sullo specchio d’acqua. Incuriosita da una strana figura su una di queste piante mi sono messa in osservazione pensando si trattasse di un uccello. Purtroppo però alla fine altro non era che un residuo di un bottiglia di plastica buttata e rimasta lì impigliata. Ci vuole più cura”.

Sara, parte attiva anche nel Cai di Capiago Intimiano, invita inoltre “a darsi da fare. Partecipate alle iniziative a sostegno del verde, alla raccolta di rifiuti abbandonati. Vi avvicinerete alla bellezza del mondo che ci circonda e nel quale viviamo”.

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