E meno che il comunicato dell’amministrazione comunale datato 5 settembre scorso recitava testualmente così sul cantiere di manutenzione straordinaria in corso alla scuola primaria di via Giussani: “Quest’ultimo intervento verrà monitorato costantemente con l’attenzione necessaria per fare in modo che il lavori si concludano nei tempi più brevi possibili. Non ci saranno disagi per i bambini e gli insegnanti o interferenze con l’attività didattica”.
E invece disagi ce ne saranno eccome da domani, come ci segnala un “papà disperato” dopo essere sobbalzato (anche per rabbia) davanti alle due comunicazioni ricevute dalla direzione didattica tra il 2 settembre scorso e oggi stesso. La prima recitava che per il protrarsi imprevisto dei lavori “tutte le attività pomeridiane della scuola, così come il servizio post scuola del Comune di Como, saranno interrotte almeno (da notare l’almeno, ndr) fino al 28 settembre”. Che significa la cancellazione di netto di ben 3 rientri pomeridiani, che di norma prevedono l’uscita da scuola alle 16 pur, nel contempo, con il salvataggio del servizio a pagamento della mensa (fino alle 14, poi uscita tassativa della scuola per tutti).
Oggi, inoltre, altra comunicazione alle famiglie con gli orari scaglionati ogni quarto d’ora (dalle 13.50 e fino alle 14.15) per l’uscita dei bambini, con l’avviso di “non accalcarsi all’interno del cortile”.
Ma torniamo al “papà disperato”. E furioso, aggiungiamo noi, garantendo il legittimo diritto alla discrezione sui dati personali e dei figli.
“E’ inaccettabile che a pochi giorni dall’inizio della scuola, centinaia di famiglie scoprano che i rientri pomeridiani fino alle 16 vengono cancellati come se nulla fosse – afferma il papà – Si è creato un disagio enorme ai genitori, oltre che aver privato i bambini delle legittime ore di attività. Io e mia moglie lavoriamo, non abbiamo nemmeno avuto la possibilità di organizzarci in poche ore per far fronte a un drastico cambiamento degli orari scolastici”.
Quando poi i figli sono più d’uno, far fronte a una simile novità diventa quasi impossibile. “Mi domando come sia possibile arrivare al 2 di settembre e dare una comunicazione così pesante senza aver nemmeno pensato a un’alternativa – continua l’uomo – Si sarebbero almeno potute organizzare attività diverse, magari in palestra o negli spazi aperti della scuola. Invece no, niente: pomeriggio tagliati e tanti saluti ai problemi creati alle famiglie. E’ una cosa scandalosa, assurda, allucinante”.
“Inoltre – aggiunge il papà – mi domando se sia regolare e legale cancellare delle ore di scuola senza aver annunciato in alcun modo, almeno per ora, l’intenzione e le modalità per recuperarle. Mi sono rivolto anche ai carabinieri per capire meglio la situazione”.
“C’è poi la beffa della mensa – aggiunge nello sfogo – Quello, che è un servizio a pagamento, curiosamente è rimasto intoccato. E io sto seriamente pensando di non lasciare il figlio, come sorta di piccola tutela. E mi domando ancora: alla luce dei disagi creati alle famiglie, non si poteva almeno organizzare parte dei lavori dopo le 16, lasciando fare i pomeriggi ai bambini ed evitando di imporre alle famiglie una riorganizzazione dei propri orari all’ultimo secondo?”.
Domande che, per ora, sono cadute nel vuoto lasciando i problemi da gestire a mamme e papà. A meno che, qualche soluzione tampone, sperando che la data di fine del cantiere comunale da 995mila euro resti davvero il 28 settembre e non prolunghi i disagi ancora oltre.
2 Commenti
Questa Amministrazione non ne riesce a fare una giusta. Invece di annunciare che i lavori di manutenzione si sarebbero conclusi rapidamente e senza disagi, avrebbe fatto meglio, in via precauzionale, ad avvisare genitori, insegnanti e ragazzi che c’era il rischio di disagi nel periodo di inizio delle lezioni. In questo modo, i genitori avrebbero avuto la possibilità di organizzarsi per ovviare al mancato “tempo pieno”. Comprendo il “papà disperato”. Trovarsi all’ultimo momento a gestire l’uscita anticipata dei figli può creare qualche pasticcio nell’organizzazione del proprio lavoro e dei propri impegni. I problemi della vita sono anche questi, quelli quotidiani, che si devono affrontare quando c’è un’Amministrazione incapace di vederli e ascoltarli. Alla fine è sempre più facile chiudere, allontanare, escludere e discriminare…..che pensare. Pensare per gli amici “baluba” è molto difficile…quasi impossibile.
…”papà disperato”… chissà come affronterà i problemi veri della vita…