Qualche giorno fa, la pubblicazione di una riflessione aperta e rivolta direttamente al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina da parte di Gianfranco Giudice, professore di Filosofia e Storia al Liceo Paolo Giovio di Como, aveva avviato un lungo dibattito.
Avevamo riassunto il contenuto essenziale del documento di Giudice nel titolo che vedete qui sotto in rosso, link che rimanda all’articolo integrale.
Como, il prof Gianfranco Giudice al ministro: “Non è serio promuovere gli insufficienti. Ecco perché”
Già agli esordi della situazione emergenziale ospitammo un punto di vista di un’altra docente, Elisabetta Patelli, che ebbe un’eco nazionale.
Lettera di Elisabetta Patelli ai docenti: “Non si educa con dosi massicce di compiti via mail”
Oggi, con altrettanto piacere, ospitiamo un punto di vista differente e per contenuti e per provenienza: arriva infatti, con un focus su didattica e valutazione a distanza in questi tempi di scuole chiuse, dal professore di Orvieto, Carmelo Vecchio, “insegnante sul campo”.
Il contributo che pubblichiamo di seguito, dal titolo “Una modesta proposta” contiene alcuni suggerimenti per la conclusione dell’anno scolastico, per il riavvio del prossimo e per il nodo spinoso degli esami conclusivi.
Per interventi e contributi, scrivere a redazionecomozero@gmail.com
Una modesta proposta
Come concludere l’anno scolastico? Come iniziare il prossimo?
Considerato il momento di particolare emergenza sociale, al fine di dare certezze agli studenti e alle loro famiglie per la conclusione dell’anno scolastico, si propone di
1. ammettere (come già stabilito) tutti gli studenti, non interessati agli esami finali di 3^media e di stato, alla classe successiva, ma con la sospensione della valutazione finale; dedicare il mese di settembre (virus permettendo) alla ripresa degli argomenti precedenti delle singole materie, a discrezione del docente/consiglio di classe, da concludere con una verifica scritta e/o orale finalizzata alla valutazione di competenze disciplinari; successivamente scrutinare gli studenti per l’assegnazione della valutazione finale della classe di provenienza tenendo conto della fascia di profitto raggiunta a febbraio 2020 (voti ufficiali già registrati) e della valutazione di settembre;
2. per gli studenti impegnati nell’esame finale si propone la stesura di una tesina multidisciplinare che dovrà essere discussa in presenza, se possibile, o online (o solo presentata); la valutazione finale terrà conto sia della fascia di profitto raggiunta a febbraio che del giudizio della commissione (interna) sulla tesina;
3. a proposito, poi, di Didattica a distnza (Dad), Valutazione a distanza (VaD) e Formazione a distanza (FaD), dopo quasi 2 mesi di esperienza “sul campo”, sono sempre più convinto che la DaD (Didattica a distanza) non garantendo pari condizioni di apprendimento a tutti gli alunni (svantaggio ambientale e socio-culturale), non andrebbe valutata.
La sua funzione principale è, e resta, di contatto con alunni e famiglie e supporto alle attività proposte, per condividere il percorso puramente formativo degli alunni. Quindi, piuttosto che di DaD (da molti considerata una replica delle attività in presenza, tanto da diventare una sorta di OgM), sarebbe più calzante il termine FaD (formazione a distanza), ossia attività che accompagnano l’alunno in un percorso formativo condiviso.
La VaD (valutazione a distanza) non può essere applicata in una situazione emergenziale come quella che stiamo vivendo. A meno che non vogliamo “sorvolare” sul principio costituzionale del diritto allo studio che trova il suo fondamento nei commi 3 e 4 dell’art. 34 della Costituzione della Repubblica Italiana.
Tutto troppo semplice?
Carmelo Vecchio – Orvieto
Insegnante “sul campo” FaD