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La manifestazione di venerdì scorso
Attualità, scuola

Scuole che chiudono a Como: lettera appello al ministro Locatelli e questa sera le famiglie manifestano davanti al Comune

Nuova manifestazione delle famiglie contro la chiusura di otto scuole a Como annunciata dal sindaco, Alessandro Rapinese. Dopo il flash mob di venerdì scorso in piazza Verdi appuntamento questa sera alle 19 davanti al municipio in coincidenza della seduta del Consiglio comunale.

Nel frattempo emerge come i genitori e il comitato che li rappresenta avrebbero inviato una lettera-appello al ministro per le disabilità, la comasca Alessandra Locatelli. I contenuti al momento non sono noti ma è facile immaginare come la missiva contenga la richiesta di aiuto e sostegno rispetto alle scelte dell’amministrazione comunale.

Locatelli è una leghista di primissimo piano nel panorama italiano e proprio ieri la Lega comasca ha preso una durissima posizione contro Rapinese volantinando fuori da via Perti uno degli istituti presenti nell’elenco delle chiusure e, peraltro, scuola simbolo del centro storico. Qui i dettagli:

“Chiusure inaccettabili”. Volantini e protesta della Lega di Como contro il taglio di 8 scuole voluto da Rapinese

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3 Commenti

  1. Poverini, hanno scritto al Ministro che giusto per ricordare ai più, per la chiusura di Via del Dos non mosse un dito!!!
    Tempo sprecato!

  2. Sono due gli estremi che non funzionano.

    Il primo è che si rimandino i problemi all’infinito, mille incontri, mille dibattiti, mille carte bollate… domani è un altro giorno e si vedrà, tanto poi la questione – se diverrà drammatica – finirà sul gobbo di chi viene dopo.

    Il secondo è che ci alzi la mattina, convinto di essere il dominus di ogni situazione, si esaminino 4 carte con 4 dati con l’assessore o il dirigente accondiscendente e il pomeriggio si editti una svolta siderale, senza possibilità di rettifica.

    Siamo passati dal primo al secondo estremo.
    O almeno: così sembra. Perché se ci si abitua alle decisioni impulsive (vedi per esempio il primo natale-funerale, deciso alle soglie dell’autunno) chi mi garantisce che poi, anche si argomenti più complicati non venga fatto altrettanto?

    Che scuole e asili vadano sistemati e razionalizzati è probabilmente vero, che in passato questi temi siano stati accantonati pure, ma il metodo con cui vengono affrontati ora lascia perplessi.

    Sono argomenti delicati, che incidono molto sulle famiglie e sui lavoratori: è interesse di tutti che ci sia un minimo di confronto, probabilmente anche di apprendimento di problematiche non considerate, di concertazione ove possibile.

    Chi mi rassicura che si debbano chiudere 8 scuole quando magari ne sarebbero bastate 5? L’abilità e l’esperienza del sindaco? Il suo fiuto nel valutare i tempi di ristrutturazione di
    Muggiò? La delicatezza con cui ha affrontato il tema dei parcheggi dei residenti in centro?
    Chi si fida?

    È interesse di tutti (sì, anche del politico Rapinese) che certi argomenti vengano attenzionati o comunque condivisi diversamente.

    Ma vedo che non c’è verso.

    1. Perfettamente d’accordo. Nel merito, anche solo per una questione statistica, il sindaco pro-tempore ogni tanto ci prende. Nel metodo, mai.

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