Un gruppo di genitori del consiglio d’istituto Como Nord protesta con forza per le chiusure, i trasferimenti e i disagi che devono patire loro, i bambini e il personale docente a causa della caotica riorganizzazione delle scuole avviata dalla giunta Rapinese. In particolare, dispiacere e rabbia riguardano il trattamento riservato agli istituti nei quartieri periferici.
Di seguito il testo integrale.
PERIFERIE DIMENTICATE: COMO NORD NON CI STA!
Questa amministrazione comunale sta bombardando le scuole facendole cadere una dopo l’altra, e lìistituto comprensivo Como Nord è uno degli obiettivi principali.
La Giunta sostiene il piano di chiusure come conseguenza della razionalizzazione e ristrutturazione delle strutture scolastiche, certamente necessaria e opportuna; tuttavia, al centro di ogni politica, nel vero senso del termine, deve esserci l’interesse della comunità e la garanzia di servizi efficaci e di qualità, anche e soprattutto in quartieri dove le scuole sono di fatto presidio di socialità, elementi indispensabili di una rete di servizi che, se attiva, preserva la vitalità e la sicurezza dei quartieri di periferia.
Nel febbraio del 2023 è stata chiusa l’infanzia di via Amoretti a Monteolimpino, ad anno in corso, con la promessa di riaprirla il prima possibile dopo i necessari lavori di ristrutturazione, ma i lavori non sono ancora iniziati, lo stabile resta chiuso e abbandonato, causando importanti disagi alle famiglie.
La secondaria di Sagnino è stata trasferita, da settembre 2024, dalla storica sede di via Deledda, ora abbandonata, presso l’edificio di via Mognano, già sede della primaria, adattato ad accogliere le sezioni della Don Milani; nonostante la ristrutturazione, alunni e docenti della Don Milani hanno visto ridursi gli spazi a disposizione e materiali a disposizione, con conseguenze nella gestione delle attività didattiche e della progettualità della scuola.
È inoltre prevista la chiusura della primaria di Ponte Chiasso da settembre 2026, in un quartiere dal delicato tessuto sociale, zona della città ad elevato rischio di degrado, già privato di altri servizi, come il nido e la scuola dell’infanzia -anche se il codice meccanografico è stato cancellato per adesso la struttura è ancora aperta dovendo ospitare due sezioni dell’infanzia di Monteolimpino in attesa che la struttura riapra.
Come già sottolineato dai docenti e dirigente, la chiusura della sede di via Brogeda, che ospita, oltre agli uffici di segreterai e presidenza, la nuova biblioteca per l’infanzia inaugurata a maggio, andrebbe a colpire ulteriormente quella rete di servizi e realtà, della quale la scuola è elemento fondamentale, grazie alla quale Ponte Chiasso non è solo un quartiere dormitorio ma una comunità viva e presente sul territorio.
Nonostante la complessità della situazione, siamo consapevoli che i docenti di tutti plessi di Como Nord stanno lavorando alacremente per garantire ai ragazzi dei quartieri un servizio educativo a 360 gradi, con esperienze formative importanti, a testimoniarlo sono le innumerevoli attività condivise sul sito della scuola.
Crediamo infine che la scuola sia una delle principali agenzie formative che, facendo rete con le diverse realtà del territorio, accompagna i cittadini del futuro nella loro crescita e formazione e contribuisce inoltre a salvaguardare l’identità sociale e culturale di tutti i quartieri della nostra città; ne consegue che ogni progetto di razionalizzazione e ristrutturazione degli edifici scolastici debba avere come finalità quella di garantire spazi e opportunità adeguati.
I genitori del consiglio d’istituto Como Nord:
Grisoni, Guarisco, Neve, Sacchi, Steffen, Tarantino, Valmaggia, Zamparo