Il cedimento del soffitto della scuola comunale di Albate è ancora “fresco” e si apprende proprio ora che la struttura resterà chiusa anche il 20, 21 e 22 dicembre. E, tremenda coincidenza, in parallelo dal Comune di Como arriva una clamorosa, incredibile verità: a oggi non esiste un piano organico di manutenzioni per gli edifici comunali (decine se non centinaia) che abbiano una destinazione diversa dall’abitativo.
A portare alla luce questa amarissima verità – peraltro firmata con un certo coraggio dal dirigente del settore, l’architetto Andrea Pozzi, in servizio soltanto dal 20 agosto scorso – è stata una precisa interrogazione della consigliera Ada Mantovani (lista “Rapinese Sindaco”).
Mantovani, il 29 ottobre scorso, poneva una domanda semplice: “Premesso che molti edifici comunali non adibiti ad uso abitativo versano in cattivo stato di manutenzione e necessitano di interventi manutentivi, mentre alcuni di essi sono addirittura già stati dichiarati inagibili, chiedo se esiste e/o se venga periodicamente stilato dagli uffici competenti un piano relativo agli interventi di ordinaria amministrazione e/o straordinaria manutenzione per ogni immobile a uso non abitativo (compresi i musei e le strutture sportive) di proprietà del Comune di Como”.
Il dirigente Pozzi (a destra, nella foto sotto) con grande sincerità – ha dunque messo nero su bianco una metaforica bandiera bianca: “Purtroppo non ho riscontrato un piano strutturato per quanto concerne la pianificazione delle opere di manutenzioi ordinarie ed è solo in parte presente una pianificazione per quanto riguarda le opere straordinarie (riferimento al piano triennale delle opere pubbliche)”.
E ancora: “Per le opere ordinarie, il personale tecnico risponde alle esigenze manifestate dagli altri settori e dagli istituti scolastici mediante sopralluoghi e attivazione delle possibilità operative di cui ai contenuti degli Accordi Quadro recentemente avviati. Non ho riscontrato la presenza di un piano strutturato coerente con le esigenze dei manufatti di proprietà comunale adibiti a uso scolastico e per altri usi”.
Pozzi aggiunge un altro passaggio che riconosce ulteriormente l’incredibile situazione: “La situazione odierna dovrà essere modificata attraverso una pianificazione corretta e coerente sia con le possibilità finanziarie dlel’ente, sia con l’esigenza di ben risolvere problematiche ormai stratificate e consolidate da anni se non decenni. Detta operazione – aggiunge però il dirigente – non è purtroppo fattibile nell’immediato in relazione all’analisi delle risorse umane, strumentali e anche economiche disponibili, in particolare in riferimento alle esigenze della manutenzione ordinaria”.
“Per quanto riguarda la pianificazione delle manutenzioni straordinarie, si sconta l’esigenza e la necessità di procedere a fasi progettuali, prodromiche alle fasi attuative, anch’esse soggette alle medesime problematiche”.
Infine, Pozzi sottolinea che “le necessità a breve e medio termine per risolvere la situazione sono individuabili attraverso una maggior dotazione di risorse economiche per la manutenzione ordinaria (su cui poter disporre con modalità di finanziamento attive appena approvato il bilancio di previsione), l’attivazione e la messa a disposizione di risorse umane e professionali in aggiunta all’esistente, e la pianificazione di interventi strutturati per gli immobili scolastici in funzione di una riorganizzazione del patrimonio e degli immobili dedicati”.
Giustamente, per conclude, Pozzi evidenzia “il mio recentissimo inquadramento nel Comune di Como, a tempo pieno da inizio del mese corrente). Le posso confermare – scrive rivolto a Mantovani – la piena e assoluta volontà di procedere al più presto sia alla ricognizione dello stato dell’arte, che alla predisposizione di un piano di azione a riguardo, da redigersi in stretta collaborazione anche con i colleghi dirigenti, in particolare il Settore Patrimonio, Istruzione e Cultura”.
2 Commenti
Se non altro questo Dirigente è stato fin troppo chiaro e trasparente nel rappresentare una triste realtà.
Guardate che il comune di Como è pieno di queste situazioni al limite del disastro. Occorre una riorganizzazione completa della macchina amministrativa comunale attraverso l’assunzione di nuove risorse specializzate, il tutto coordinato da amministratori con gli attributi…