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Sempre meno dipendenti nei Comuni lombardi, a Como numeri pesantissimi: -35.7%

Nei Comuni della Lombardia, ma anche in Regione e nelle amministrazioni provinciali, ci sono sempre meno dipendenti. E’ questo il dato che emerge dal rapporto sull’evoluzione del personale elaborato da UIL Lombardia e UIL FPL Lombardia. Un’analisi che si concentra sul lungo periodo dal 2001 al 2023 ed è basato sui dati ufficiali del Conto Annuale della Ragioneria Generale dello Stato.

In poco più di vent’anni il personale complessivo degli enti locali lombardi è diminuito del 27,4% rispetto al 2001 e del 18,1% rispetto al 2011, con punte critiche nei Comuni di Lodi (–41,2%), Como (–35,7%), Pavia (–35,9%) e Varese (–32,3%).

Una situazione, quella della riduzione degli organici, che ha inciso direttamente sulla capacità degli enti di garantire servizi fondamentali: dai nidi d’infanzia alla polizia locale, dall’edilizia scolastica alla manutenzione stradale, fino alle funzioni di programmazione regionale. Colpa anche dei salari che sono cresciuti in maniera residuale rispetto al costo della vita e all’inflazione.

“I numeri – evidenzia il Segretario Confederale UIL Lombardia Salvatore Monteduro – parlano chiaro: il lavoro pubblico in Lombardia è stato trattato per anni come un costo da comprimere, anziché come una risorsa su cui investire. Ma senza personale sufficiente non si garantiscono servizi di qualità ai cittadini. Oggi più che mai serve un cambio di passo: il lavoro pubblico deve tornare al centro come leva di coesione sociale e sviluppo territoriale e soprattutto è necessario che i lavoratori vengano adeguatamente retribuiti anche pensando a soluzioni con una contrattazione decentrata o di secondo livello”.

Il Rapporto evidenzia inoltre come il personale degli enti locali sia sempre più orientato verso le donne (oltre il 60% degli organici) e sia caratterizzato da una forte incidenza del part-time, in larga parte utilizzato proprio dalle lavoratrici. Parallelamente, la dinamica retributiva 2011–2023 mostra un incremento nominale (+10,8%), che però non ha compensato l’inflazione, con conseguente perdita di potere d’acquisto.

 “Questo Rapporto – commenta il Segretario Generale UILFPL Lombardia Daniele Ballabio –  fotografa una situazione che le nostre lavoratrici e i nostri lavoratori vivono ogni giorno sulla propria pelle: meno personale significa più carichi di lavoro, meno possibilità di conciliazione e maggiore stress organizzativo. Con salari che non tengono il passo con l’inflazione, il rischio è che la pubblica amministrazione perda attrattività e non riesca ad attrarre giovani professionalità. Serve un rinnovo del CCNL che riconosca dignità e professionalità, e serve una svolta negli investimenti sul lavoro pubblico locale”.

UIL Lombardia e UIL FPL Lombardia chiedono un deciso investimento nel lavoro pubblico, superando i vincoli di spesa e valorizzando il ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori degli enti locali come garanzia di servizi vicini ai cittadini e di sviluppo per l’intera comunità lombarda.

“Meno personale- concludono all’unisono Monteduro e Ballabio – significa meno servizi. Basta tagli e logiche di contenimento: serve rilanciare il lavoro pubblico per garantire qualità, dignità e futuro alla Pubblica Amministrazione lombarda”.

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