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Michele Viganò: “Sì, è nata la Argenti 2. Salda nella storia, creativa, ispirata da arte, design e cinema”

“Una Argenti 2 ma con le radici nella storia più salde che mai”. L’imprenditore comasco Michele Viganò, alla guida delle Seterie di Tavernerio con la sorella Cristina Viganò, in perfetta continuità con le quattro generazioni della famiglia che ne hanno costruito basi e successo nel mondo, guarda già al domani, più che ai tanti traguardi già tagliati da un’azienda divenuta simbolo del tessile sin dall’Ottocento. E se non esisterà mai, formalmente, la dicitura “due o duepuntozero” accanto al nome, lo spirito è comunque quello di rinnovare ancora una volta la Argenti per affrontare un mondo che cambia alla velocità della luce, sempre restando fedeli all’imponente storia alle spalle. La recente presentazione del nuovo sito (www.argenti.it), del video artistico dedicato al fil rouge tra passato, presente e futuro realizzato dagli Olo, e persino della tesi di laurea nata dagli archivi (anche nascosti) della Argenti con cui la neodottoressa Martina Ceruti ha conseguito il 110 lode, sono stati occasione per fare due chiacchiere su ciò che è stato e ciò che sarà.


“Giunti alla quinta generazione di famiglia – dice Michele Viganò – abbiamo concentrato grande attenzione sulla storia dell’azienda, sui grandi archivi, su tutto ciò che ha permesso di costruire il nostro passato e le nostre radici. Ora, però, nasce, per così dire, la Argenti 2, quella che è già rivolta alla sesta generazione. Lo facciamo con ambizione, grazie a ciò che è stato costruito fino ad oggi, ma spingendoci con decisione nel futuro”. Non semplice migliorarsi quando si è arrivati a produrre tessuti scelti sia dalle esclusive maison del lusso (grazie a linee dedicate) ma anche da brand famosi a qualsiasi latitudine (Zara, Zadig&Voltaire, Mango giusto per citarne alcuni).

“La creatività per noi è tutto – prosegue Viganò – e infatti la leghiamo sempre anche all’arte, al design, al cinema, perché sono fonte di ispirazione per noi e perché sono anche i punti di riferimento dei clienti principali. Non smetteremo mai di investire in viaggi, visite a musei e gallerie oppure di visitare, conoscere e ospitare qui nuovi talenti. Da questa rete nascono le idee per domani”. Non è un caso, d’altronde, se a Como Viganò è stato protagonista di “ComOn” e promotore dell’edizione di “StreetScape”, con le installazioni artistiche collocate in alcuni degli spazi più suggestivi e simbolici della città.

Per certi aspetti, paradossalmente, la pandemia – con tutte le sue difficoltà – si è rivelata una fase cruciale. “Il momento così complicato ci ha quasi costretto a ripensarci e ridisegnarci per un mondo che non sarebbe stato lo stesso di prima. Abbiamo diviso in maniera netta le collezioni in due linee, una prêt-à-porter e l’altra per il lusso. E questo sta dando ottimi risultati. D’altronde l’asticella si alza sempre di più e noi vogliamo essere pronti, puntando su creatività, artigianalità e sostenibilità, un punto essenziale, quest’ultimo, per i giovani”.

Ma se la quinta generazione Viganò è in sella con fratello e sorella, chi potrebbe incarnare la sesta?
Il pensiero va a Carlotta Ratti, figlia di Cristina, e ad Agata Viganò, primogenita di Michele. “Ovviamente, come è capitato anche a me e mia sorella quando avevamo la loro età, c’è la voglia di fare da sé. Ma Carlotta, 24 anni, si è laureata allo Ied in grafica, mentre Agata, 19 anni, ha scelto l’Accademia costume e moda nella parte della comunicazione. Potrebbero darci una mano, l’ambito è sempre quello della creatività…”.

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