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Bongiasca incassa un sì. Brenna (Fondazione Setificio): “Scuola al San Martino? Idea coraggiosa e apprezzata”

“Una nuova sede per il Setificio a San Martino? Benissimo, purché dopo aver usato carta e penna in campagna elettorale, si prendano in mano anche cazzuola e cemento”. Questa è la reazione disincantata di Graziano Brenna, imprenditore tessile e presidente della Fondazione Setificio, l’ente che da quasi trent’anni affianca e sostiene l’attività formativa dell’I.S.I.S. Paolo Carcano promuovendo sinergie con il mondo produttivo.

E chi meglio di lui può raccontare se l’idea, presentata ufficialmente nei giorni scorsi, di realizzare sulla collina dell’ex ospedale psichiatrico un nuovo spazio in grado di ospitare anche il Setificio, è davvero la soluzione per l’istituto comasco?

“Il Setificio registra da anni un costante incremento del numero di iscritti (oltre 1600 studenti tra corsi diurni e serali, Ndr) e la scuola ha oggettivamente il fiato corto, soprattutto per quanto riguarda il numero di aule a disposizione – spiega Brenna – per questo qualsiasi proposta di sede alternativa è ben accetta e a maggior ragione abbiamo molto apprezzato quella avanzata dalla Provincia di realizzare una nuova sede nell’area di San Martino, una zona che da tempo è già un polo importante anche della cultura tessile comasca grazie alla presenza non solo dell’Istituto Carcano, ma anche del Museo della Seta e del Centro Tessile Sostenibile”.

Di fronte a questo progetto, e anche alle risposte già arrivate da più parti e alle future promesse elettorali che faranno un po’ tutti i candidati sindaco, Brenna vira (quasi) sul pessimista: “Sono nato e cresciuto a due passi da San Martino e sono anni che vedo questo luogo abbandonato a se stesso mentre ben poche città in Italia e all’estero possono vantare un tale polmone verde a due passi dal centro – dice – quello che serve, a mio parere, è una proposta coraggiosa e sicuramente quella fatta dal presidente Bongiasca lo è. Speriamo solo che, qualunque cosa deciderà di fare la prossima amministrazione, non si concluda solo in tante parole e in un nulla di fatto come spesso succede nella nostra città”.

Ma quali sono le ultime proposte presentate finora su San Martino?

Setificio, musei, teatro e sport. Il progetto della Provincia

Annunciato già due anni fa dal presidente della Provincia Fiorenzo Bongiasca, la settimana scorsa – giusto in tempo per mettere un po’ di pepe al dibattito elettorale – è stato presentato il maxi progetto di recupero del complesso di San Martino.

Lo studio, realizzato dall’architetto comasco Angelo Monti, riesce forse per la prima volta a mettere contenuti concreti nella generica, seppur affascinante, idea da sempre invocata da più parti di fare di quella collina un “bosco urbano”. Che vuol dire tutto e niente, soprattutto se si pensa che in mezzo a quel verde preziosissimo rimangono pur sempre padiglioni abbandonati a cui trovare una nuova destinazione.

Da qui l’idea di farne la nuova sede del Setificio a cui affiancare, però, anche il Museo della Seta (ne parliamo nella pagina seguente) e uno spazio da dedicare al Museo della Memoria in cui ospitare l’immenso archivio documentale che racconta la vita dell’ex ospedale psichiatrico. Oppure spazi teatrali o dedicati al relax e allo sport, all’interno di un’area di parco pubblico. Il tutto con l’auspicabile sostegno della Regione, proprietaria per il 95% dell’area attraverso Asst Lariana e Ats, e grazie ai fondi del Pnrr.

Parco urbano e niente case. L’idea di Fratelli d’Italia

Già a marzo, quando ancora non si conosceva nel dettaglio la proposta della Provincia ma già c’era nell’aria che si sarebbe parlato di una destinazione legata all’istruzione, l’assessore all’Urbanistica Marco Butti (FdI, lista che sostiene la candidatura a sindaco di Giordano Molteni), fogli del sondaggio da sottoporre ai cittadini alla mano, ha dato il via al dibattito sul futuro di San Martino con poche ma granitiche certezze: “In attesa delle scelte definitive di Ats riteniamo di escludere una destinazione residenziale dell’area puntando alla creazione di un grande parco urbano attrezzato”.
Idea di massima che, però, si traduce in un chiarissimo no a possibili campus e residenze universitarie ma che, visti i dettagli presentati di recente, potrebbe trovare un punto di incontro con il progetto proposto da Bongiasca.

Anfiteatro, residenze universitarie e parco. Il sogno di Adria Bartolich

A stroncare l’idea di spostare a San Martino il Setificio, e peggio ancora le scuole superiori comasche in una sorta di campus studentesco, ci ha pensato la candidata sindaco Adria Bartolich (Civitas), decisamente più a favore di una destinazione universitaria.

“Dopo la fuga del Politecnico di Milano da Como (ennesima occasione perduta dalla politica locale) potrebbe caso mai avere un senso il riordino delle sedi universitarie cittadine, attualmente sparse qua e là in edifici spesso inadeguati e poco funzionali, a parte la sede di Sant’Abbondio e di via Valleggio (il Setificio)”, era stato il suo pensiero prima della presentazione ufficiale del progetto della Provincia, declinato in quattro punti programmatici: riapertura del parco ai cittadini con percorsi ciclabili e botanici e polo universitario in ambito agricolo-botanico-alimentare, utilizzo degli edifici restanti come residenze universitarie, creazione di un anfiteatro all’aperto per spettacoli, ampliamento dei parcheggi in via Castelnuovo.

Il Central Park di Como. Europa Verde e la sua idea di San Martino

Scelto come luogo simbolo in cui presentare la lista dei candidati a sostegno di Barbara Minghetti, Europa Verde, San Martino è stato al centro di un intervento della presidente onoraria dei Verdi della Lombardia Elisabetta Patelli che ha colto l’occasione per spiegare l’idea di fondo di un progetto di rilancio dell’intera area: “La parte a parco deve essere prevalentemente pubblica e diventare il Central Park di Como – ha detto – diciamo no a demolizioni e costruzioni, la zona verde è intoccabile”. Quanto agli edifici già esistenti, al momento solo un’idea abbozzata di “recupero con funzioni miste” che potrebbe non essere del tutto agli antipodi rispetto alla proposta della Provincia (che però, al momento della presentazione della lista, non era stato ancora ufficializzato, Ndr).
“Prima dobbiamo vedere il progetto”, aveva risposto infatti la candidata sindaco Minghetti a chi le chiedeva un’opinione sulla proposta di trasferire lì il Setificio e, in prospettiva, anche altri istituti superiori.
E ora che il progetto è ufficiale non resta che aspettare.

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