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Siccità, il Lago di Como sprofonda a -31,2. A Carlazzo il Comune chiude i lavatoi: “Servono le autobotti”y

La siccità continua a mordere sempre di più anche in provincia di Como. La lunghissima assenza di precipitazioni, sommata al caldo in aumento, sta creando diversi problemi di approvigionamento idrico.

Il Lago di Como, in questo senso, è l’indicatore più preciso di quanto sia grave la siccità: oggi è arrivato a -31.2 sotto lo zero idrometrico, una soglia che si può già considerare da record. Inutile dire che il problema attanaglia non soltanto la provincia di Como ma tutto il Nord Ovest italiano e infatti, come raccontavamo ieri, nella vicina Varese il Comune si è già visto costretto a spegnere alcune fontane.

Siccità, Lago di Como 30 centimetri sotto lo zero idrometrico. A Varese il Comune spegne le fontane

Oggi, un provvedimento della stessa natura giunga Carlazzo. L’amministrazione ha infatti diffuso un avviso che segnale come a causa della “scarsità di approvvigionamento idrico, in accordo con Como Acqua abbiamo deciso di chiudere i lavatoi”.

“Pertanto – prosegue l’avviso – chiediamo di non riaprirli, soprattutto al Piano, perché l’acqua è veramente poca e già da domani delle autobotti verranno a riempire i bacini”.

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5 Commenti

  1. Lo devo dire a quello dell’hotel vicino casa allora che sono 3 giorni che la sta riempiendo come fa ogni anno…per fortuna è arrivata Como acqua a bastonare un po’…

  2. Al di là delle boutade sarcastiche dei fenomeni da tastiera, è innegabile che negli ultimi tempi, gli uomini delle istituzioni sembrano prediligere l’apparenza trionfale da copertina (ad ogni pié sospinto), anziché dedicare il loro tempo ad un concreto lavoro di risoluzione di problemi sicuramente complessi e articolati (come, ad esempio, quello idrico).

  3. Semplicemente nei lavatoi corre acqua 24/24 e provvedere alla chiusura da un immediato e sicuro risultato, anche se minimo.
    Le piscine autorizzate di norma non devono essere riempite tutti i giorni , anzi l’acqua resta quella per anni, semmai il problema sono sicuramente le piscinette (ma grandi come dei bacini dell’acquedotto) che al primo caldo puoi acquistare con pochi soldi in qualsiasi supermercato e che ovviamente tutti le riempiono velocemente proprio nelle prime giornate di gran caldo, prosciugando i bacini… ma purtroppo anche qui i fenomeni da tastiera devono dire la loro

  4. Noooo, figuriamoci quelle servono per promuovere il turismo elitario, altrimenti il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, con tutti i suoi saltimbanchi, non potrebbe più andare in giro a tagliare nastri!

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