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Siccità, in Veneto ordinanza prima di razionare l’acqua. Sertori: “Lombardia verso l’emergenza”

A causa della siccità, la Regione Veneto ha da poco emanato un’ordinanza che di fatto è il preludio al razionamento dell’acqua, in assenza di precipitazioni. Nello specifico si tratta di “misure di contenimento dei prelievi dalle acque sotterranee per gli usi non prioritari e promuovere campagne di informazione per l’uso accorto dell’acqua in particolare ai soggetti titolari di concessione per auto approvvigionamento per usi non prioritari”.

L’ordinanza prevede innanzitutto misure che dovranno essere messe in campo dai sindaci veneti. Sarà compito dei primi cittadini promuovere campagne informative sull’utilizzazione accorta delle risorse idriche, e nel documento si trova anche un elenco di buone pratiche suggerite. Si va dall’uso degli elettrodomestici a pieno carico alla preferenza della doccia rispetto al bagno, dalla chiusura del rubinetto mentre ci si lava i denti, all’utilizzazione dell’acqua con la quale si sono lavati gli alimenti freschi per innaffiare le piante. Si dovranno inoltre vivificare i canali per evitare problemi di natura igienico-sanitaria e saranno chiuse le fontane a getto continuo.

Ci si prepara anche al razionamento: dovranno essere previsti piani di emergenza per l’approvvigionamento di acqua potabile mediante l’utilizzazione di autobotti, la riduzione delle perdite nelle reti idriche e l’interconnessione tra le differenti reti. Agli agricoltori è chiesto di risparmiare quanto più possibile le risorse idriche per l’irrigazione, dal momento che si attendono una primavera e un’estate siccitose. Ulteriori misure riguardano infine gli invasi alpini, i controlli sui pozzi privati e il nodo della risalita del cuneo salino del Po da frenare con specifiche barriere.ù

Dal canto suo, anche la Lombardia si prepara, come comunica oggi Massimo Sertori, assessore regionale a Enti Locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo Risorsa Idrica, intervenuto oggi alla Triennale Milano alla prima edizione del ‘Forum Siccità’. “Se non ci saranno precipitazioni nei prossimi mesi di aprile e maggio – ha detto l’assessore Sertori – ci attendiamo una gestione emergenziale simile a quella del 2022. Per fronteggiare la crisi è necessaria la collaborazione di tutti i soggetti produttivi che utilizzano la risorsa idrica”.

L’appuntamento di questa mattina è stato un momento di confronto sugli effetti dei cambiamenti climatici, con particolare attenzione su come Regione Lombardia ha affrontato l’emergenza siccità e si prepara ad affrontare i prossimi mesi.

SITUAZIONE ATTUALE – In Lombardia i dati del monitoraggio confermano che la situazione attuale di crisi idrica è analoga se non peggiore rispetto al 2022: mancano oltre 2 miliardi di metri cubi d’acqua e la risorsa idrica disponibile presenta un deficit del 60% rispetto ai valori medi del periodo. Lo scorso anno negli stessi giorni il deficit era del 57%. È il secondo inverno che nell’arco alpino non stazionano perturbazioni che apportano un consistente strato nevoso in montagna e pioggia in pianura.

“Già dalla scorsa primavera 2022 – spiega Massimo Sertori – è stato riunito regolarmente il Tavolo regionale al quale partecipano i soggetti che hanno competenze in merito, gli enti regolatori dei laghi, i gestori idroelettrici, Terna, le associazioni di categoria del mondo irriguo ed agricolo, Upl ed Anci e gli enti parco, per condividere i dati del monitoraggio dell’andamento delle riserve idriche e le varie azioni di gestione emergenziale che hanno consentito di distribuire l’acqua disponibile”.

COSA CI ASPETTIAMO PER QUESTA STAGIONE – “Nei Tavoli di gennaio – continua l’assessore Sertori – Regione Lombardia ha avviato le interlocuzioni con i gestori dei laghi regolati per trattenere più risorsa possibile nei grandi laghi (Maggiore, Como, Iseo, Idro e Garda) e chiesto agli operatori idroelettrici di attivarsi a trattenere più risorsa possibile negli invasi montani, raccogliendo già la disponibilità di Terna, gestore nazionale del sistema elettrico”. “È chiaro che l’agricoltura lombarda necessita di acqua in un ristretto periodo dell’anno, vorremmo evitare – sottolinea l’assessore – che a una situazione che comporterà probabili ripercussioni per l’economia lombarda si aggiunga un contenzioso tra gestori idroelettrici e mondo agricolo”.

PROSPETTIVE PER IL FUTURO – “Se quello che è accaduto in questi due anni dovesse diventare la nuova normalità, ciò – rimarca l’assessore – dovrà comportare inevitabilmente un adattamento del sistema produttivo irriguo-agricolo lombardo”.

A LIVELLO NAZIONALE – “È importante che vi sia una chiarezza di ruoli e competenze tra Stato e Regioni – conclude Sertori – e che si superi la continua oscillazione tra centralizzazione e regionalizzazione in determinati settori, al fine di evitare che si generino effetti negativi sull’operare e programmare nel medio periodo”.

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