La catastrofe del sito Inps per gli autonomi che hanno tentato di accedere per fare richiesta del contributo statale di 600 euro ha ovviamente travolto anche i lavoratori e i commercialisti comaschi.
Enormi i disagi, pressoché impossibile – per ammissione stessa dell’Istituto – riuscire a completare la pratica online e alla fine, complici la massa degli accessi, forse l’inadeguatezza della piattaforma informatica e persino un attacco hacker, ecco la bandiera bianca: sito definitivamente in tilt e destinato a ripristino in tempi non ben definiti.
Noi abbiamo raccolto una testimonianza diretta di un lettore, lavoratore autonomo che come migliaia di altri ha tentato di usufruire del servizio. Esito: disastroso.
“Ho provato sin dalla mattina – racconta Marco, di cui omettiamo altre generalità ma dopo aver comunque verificato direttamente la testimonianza – Un calvario: il sito era inaccessibile, non si riusciva in alcun modo a procedere. E poi, la sorpresa peggiore, sia per me sia per i poveretti la cui identità e i cui dati sono apparsi sul pc mio e di chissà quante altre persone”.
Le foto qui sopra – scattate da un incredulo Marco al proprio pc e a cui noi abbiamo oscurato i cognomi – testimoniano l’assurdo: varie identità, ovviamente mai quella giusta, si sono materializzate sul monitor.
“Una vergogna – sbotta Marco – Penso a tutti quelli che hanno già finito le disponibilità mensili e sono in mano a questi incompetenti. Ma possiamo essere così ridicoli?”.
4 Commenti
Credo que no poziamo esere tan superficiale come il sr Fabronco . Quando c e una emergenzia come questa , lo mínimo que se puo fare e aiutarci senza rencore ni odio y quelli que non le piace e meglio restare tranquillo y no dire cose stupide.Alberto
Il commento di Fabronco mi sembra piuttosto arrogante e molto superficiale. Per molte piccole realtà che hanno dovuto necessariamente chiudere in marzo un aiuto economico, per quanto certamente molto limitato, sarà sempre meglio di niente. Per quanto riguarda l’ assalto al sito INPS, ricordo che inizialmente era stato detto ( poi smentito) che le richieste sarebbero state evase in ordine cronologico e fino ad esaurimento dei fondi. Era quindi inevitabile che si cercasse di muoversi subito. Improvvidi i lavoratori autonomi, o la burocrazia lontana dalle soluzioni semplici ( es. Scaglionare le richieste secondo l ‘ ordine alfabetico, come fatto con le pensioni)?
D’altronde, tutti morti di fame a caccia di 600 euro. Aspettare qualche giorno che tanto non esiste precedenza nell’erogazione, no eh? Io mi chiedo, ma come è possibile che basta un solo mese di fermo lavoro e sono tutti alla canna del gas? Forse che vivevano ben sopra le proprie possibilità fin da prima? E questi 600 euro vi risolvono i problemi?
Purtroppo si …incompetenti e quaquaraqua…