Secondo i dati ambientali 2019 presentati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) sul fronte dell’inquinamento atmosferico “si sforano i limiti giornalieri (nel 21% delle stazioni il PM10), ma in Italia nel medio-lungo periodo gli inquinanti sono in discesa”. Inoltre viene segnalato il “Bacino padano” (quindi Lombardia inclusa) quale “malato d’Europa”.
Tanto è bastato per far infuriare l’assessore all’ambiente di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo.
“Dati recenti confermano che l’emissione procapite della Lombardia è più bassa bassa di quella media Europea per Pm10 ed Nox. In particolare, per il Pm10 primario le emissioni medie di un cittadino lombardo sono meno della meta’ di quelle di un cittadino medio europeo”
Spiega l’assessore: “1.884 grammi per abitante in Lombardia contro 4.107 per abitante nell’EU28. Per gli ossidi di azoto, sono circa il 25% in meno: 11.704 grammi per abitantecontro i 15.966 grammi per abitante nell’EU28. Anche le emissioni di PM10 per unita’ di ricchezza prodotta in Lombardia sono meno della meta’ di quelle medie europee e le emissioni di ossidi di azoto sono circa il 40% inferiori a quelle medie europee per la stessa ricchezza prodotta”.
QUI LA COPIOSA DOCUMENTAZIONE ISPRA SULL’AMBIENTE
Questo il comunicato stampa:
analisi-ispraAlla luce dei dati di cui sopra, evidenzia ancora Cattaneo: “Questo conferma che le difficoltà del Bacino Padano sono legate a fattori strutturali e non alla debolezza delle politiche. L’impegno di Regione Lombardia e delle altre Regioni del Bacino Padano nel contrasto all’inquinamento è stato constante negli anni e si è consolidato nel tempo. I dati sono inequivocabili nell’indicare un miglioramento continuo e dimostrano come le emissioni pro-capite in Lombardia siano tra le più basse in Europa”.
“In questi anni abbiamo ottenuto risultati che permettono di affermare che la qualità dell’aria è di gran lunga migliore rispetto a venti anni fa – continua l’assessore – e che gli inquinanti nel tempo si sono ridotti in modo significativo ad una velocità doppia rispetto alla media europea. Ciò significa che le nostre politiche sono state efficaci. Naturalmente proseguiremo su questa strada, è improprio accusare le Regioni del Bacino padano di scarsa iniziativa politica per migliorare la qualità dell’aria”.
“A conferma di ciò – conclude Cattaneo – nel 2019 su tutto il territorio regionale è stato rispettato il valore limite medio annuo di 40 ľg/mł di Pm10 e si sono ridotti significativamente i giorni di superamento del valore limite giornaliero (50 ľg/mł). In entrambi i casi, la riduzione è praticamente doppia rispetto alla media europea, vale a dire del 37% sulle medie annuali di concentrazione del Pm10 e del 63% per quanto riguarda i giorni di superamento dei valori massimi (rispetto ai valori del 2005). Questi sono i fatti che dimostrano un lavoro continuo, portato avanti anche con le altre Regioni del Bacino Padano come Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna ma anche con la Commissione europea, all’interno del progetto Prepair”.