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Sogno maxiciclabile, ok ai fondi da Regione ma strada in salita. Rabbia Nessi: “Como sempre più ferma e arretrata”

Pare l’ennesima storia infinita comasca, quella che riguarda la maxiciclabile della Dorsale dei Pellegrini che dovrebbe collegare Como da Tavernola a Grandate in chiave green per turisti e cittadini.

Un progetto presentato dalla giunta Lucini a Regione Lombardia, nel 2016, del costo complessivo di oltre 2,5 milioni di euro che sarebbe stato finanziato per il 55% da fondi regionali. In totale 12 chilometri di pista che unirebbero quattro stazioni comasche, diventando parte del percorso che collega Londra a Brindisi. Tratta che, appunto, in questo momento trova uno stop forzato sul Lago di Como.

Maxiciclabile, il Comune dovrà mettere quasi 3 milioni. Gervasoni: “Ma vogliamo realizzarla”

I lavori sarebbero dovuti partire nel 2018 ma tra progetti con lacune, fondi stanziati dalla Regione ma mai utilizzati e contestazioni degli esercenti del Mercato Coperto per i posti auto a rischio in via Mentana, per ora nulla è stato ancora concretizzato.

I problemi relativi alla sua realizzazione erano stati evidenziati anche dallo stesso assessore a Mobilità e Trasporti Pierangelo Gervasoni lo scorso dicembre: da un “esponenziale aumento dei costi rispetto alle previsioni originarie” alla questione relativa al passaggio per Villa Olmo.

Dopo il rischio concreto della revoca dei fondi (1,3 milioni di euro) da parte della Regione per la realizzazione dell’opera, a novembre 2020, ora sarebbe arrivato l’ok da Palazzo Lombardia alla richiesta del Comune di Como di prorogare i tempi e mantenere il finanziamento. La conferma, nei giorni scorsi, ci è arrivata proprio dall’assessore Gervasoni. Ma, di fatto, quando si vedrà a Como la mitica maxiciclabile europea?

Sulla questione si esprime Vittorio Nessi, capogruppo di Svolta Civica in Consiglio comunale, che non nasconde i propri dubbi sull’effettiva realizzazione dell’opera. “L’assessore Gervasoni ha comunicato che la Regione Lombardia ha prorogato il finanziamento relativo al tratto cittadino della ciclabile dei Pellegrini – così Nessi – è interesse della città sapere quale sia la nuova scadenza e conoscere il cronoprogramma dei lavori che dovranno concludersi entro tale data”.

Progetto che, come aveva già sottolineato il gruppo di opposizione nei mesi scorsi quando si era palesato il rischio di perdita dei fondi regionali, sarebbe necessario realizzare per il bene della città. “La bicicletta rappresenta un modo intelligente per rispondere ai problemi di inquinamento – aggiunge ora il consigliere Nessi – e anche per creare un’economia più sostenibile e sani stili di vita”.

In merito alla proroga dei lavori per la realizzazione del progetto, Nessi pone il confronto anche con altre realtà a livello nazionale ed europeo sottolineando le mancanze comasche. “Il ritardo e la scarsa convinzione della Giunta nel sostenere il progetto si pongono in controtendenza rispetto alle iniziative lungimiranti di siti turistici italiani ed europei – conclude – rappresentano un freno allo sviluppo del territorio e costituiscono uno dei motivi per cui la nostra città appare sempre più ferma e arretrata rispetto a idee vincenti di altri Comuni”.

E, a proposito di mobilità dolce in città, a Como in effetti è attivo da anni il servizio di bike sharing. Un progetto finanziato nel 2011 dall’amministrazione comunale con 230mila euro e che ha beneficiato di un contributo della Fondazione Cariplo di 115mila euro.

Bike&Co, questo il nome del servizio di sharing su due ruote, è stato realizzato dalla società BicinCittà e offre bici a noleggio in città a turisti e cittadini attraverso 16 stazioni, per un totale di circa 70 mezzi. Ma, nonostante l’incentivazione alla mobilità green, spesso sono arrivate svariate segnalazioni dei cittadini in merito al malfunzionamento del servizio. Biciclette rotte ma anche problemi con l’applicazione per smartphone cui è collegato – migliorata poi grazie ad aggiornamenti.

Di fatto, un progetto cui non sono state fatte particolari implementazioni negli anni e che potrebbe risultare vetusto se confrontato con quello di altre città.

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