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“Solo 600 metri di strada realizzati in 1000 giorni per la variante del Lago di Como. E potrebbe costare 500 milioni”

Azione Como rilancia sulle infinite lungaggini che affliggono il cantiere per la Variante della Tremezzina e si associa al presidente della Provincia, Fiorenzo Bongiasca, che ha ribadito la necessità di imprimere una svolta al cantiere.

Il partito di Carlo Calenda sollecita con forza un’accelerazione: “Il nostro lago ha diritto a una strada veloce, sicura e moderna – si legge nella nota diffusa oggi – fondamentale sia per la qualità della vita dei residenti che per la gestione del turismo. La Variante è e resta un’infrastruttura strategica. Tuttavia, dopo anni di attese e rinvii, la pazienza è ormai al limite”.

Carlo Bordoni, responsabile organizzazione di Azione Como, dichiara: “Le lungaggini del cantiere sono inaccettabili. Non dimentichiamo i sacrifici che il territorio ha sopportato per avviare i lavori, né l’impegno iniziale del Ministero delle Infrastrutture che prevedeva la fine entro le Olimpiadi 2026. Oggi, parlare del 2028 come data di conclusione appare un miraggio. È tempo che il Ministro Salvini prenda in mano con serietà questa vicenda: è lui il responsabile delle infrastrutture ed è il segretario di un partito che qui ha ricevuto ampia fiducia. Noi continueremo a fare la nostra parte, presentando nuove interrogazioni e ordini del giorno in Parlamento, perché questa Variante non è un’opera qualunque: è un diritto del territorio”.

Azione Como ribadisce inoltre “l’urgenza di istituire il Tavolo di regia del cantiere, previsto dal progetto esecutivo, per garantire un serio coordinamento tra tutte le parti coinvolte. Parallelamente, sosteniamo la proposta di un Comitato Istituzionale Occidentale, che permetta ai Comuni del lago di portare avanti senza ulteriori ritardi i progetti indispensabili al miglioramento della strada Regina. Azione è pronta a supportare concretamente le amministrazioni nella fase di progettazione”.

Il segretario provinciale Lorenzo Pedretti conclude: “I tavoli istituzionali sono importanti, ma senza risultati restano parole. La Variante della Tremezzina va portata a termine senza se e senza ma. Oggi siamo davanti a numeri che parlano chiaro: in quasi 1.000 giorni di cantiere sono stati realizzati appena 600 metri su quasi 10 km previsti. I costi, partiti da 330 milioni, hanno già superato i 412 e potrebbero arrivare oltre i 500 milioni. La conclusione nel 2028, con 1.846 giorni di lavori, appare un miraggio se non si cambia passo subito. È il momento di un’accelerazione vera, perché la pazienza del territorio si sta esaurendo”.

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