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Specialità, storia e libretti d’altri tempi: il bancone dei sorrisi dei Ballabio. “Sogniamo che qualcuno continui”

Seminascosto sul “curvone” di via Bellinzona, fuori dal centro ma non abbastanza da essere già in quel micromondo che è Monteolimpino, circondato da supermercati che spuntano come funghi e anche senza parcheggio, se si escludono i posti dall’altra parte della strada quasi sempre occupati da lavoratori e residenti.

A raccontarla così, il minimarket “Ballabio” di via Villini (la curva della Vignascia, come la chiamano i comaschi doc) non dovrebbe più esistere da tempo, e invece questo piccolo miracolo fatto di sorrisi, attenzione per i clienti e quell’atmosfera familiare ormai sempre più rara da trovare in un negozio, è più vivo che mai.

Perché se in un supermercato puoi trovare il sottocosto e il 3×2, dietro al bancone del Ballabio trovi qualcosa che non ha prezzo: il sorriso di qualcuno che ti conosce talmente bene da sapere già, prima ancora che tu apra bocca, che pane preferisci o come vuoi che sia tagliato il prosciutto cotto, vera “ricetta segreta” per continuare a brillare in un mondo fatto sempre più di negozi tutti uguali e casse self.

“Il nostro punto di forza sono sicuramente la qualità e il servizio a domicilio, ma soprattutto il rapporto di fiducia, di amicizia in alcuni casi, che abbiamo con i nostri clienti che si fidano di noi tanto da comprare spesso a scatola chiusa, solo perché siamo noi a garantire la bontà di un prodotto”, racconta Franca Ballabio, seconda generazione alla guida del negozio insieme al marito Guido Bergliaffa.

 

“Nel 2013 il negozio è stato riconosciuto attività storica dalla Regione Lombardia e, pochi giorni fa, io e mio marito abbiamo ricevuto rispettivamente l’Aquila d’Oro e l’Aquila d’Argento Fenacom, un riconoscimento assegnato a chi supera i quarant’anni di attività – racconta – questo negozio, infatti, è della mia famiglia dal 1961, quando i miei genitori Bruno Ballabio e Angela Anzani rilevarono un’attività che già esisteva qui e aprirono il classico negozio di generi alimentari di quartiere, di quelli in cui trovare giusto i prodotti di prima necessità ma anche la comodità delle consegne a domicilio”.

Un negozio come non se ne trovano più, di quelli con il libretto blu per lasciare segnato il conto da saldare a fine mese, tanto ci si conosceva tutti, e con un’atmosfera che, però, anche il minimarket attuale ha saputo conservare, pur cambiando per restare al passo con i tempi: “Dagli anni Ottanta, io e mio marito abbiamo trasformato il vecchio negozio di alimentari in un minimarket di quartiere in cui poter trovare un po’ di tutto continuando, però, a puntare sulla qualità e sulla cortesia e le soddisfazioni non sono mai mancate – racconta – abbiamo servito generazioni di comaschi e abbiamo una clientela affezionatissima che continua a comprare da noi e che non possiamo che ringraziare per la fiducia”.

Un angolo di una Como d’altri tempi che, però, rischia di perdersi se non si troverà qualcuno che voglia preservarne la memoria e portare avanti l’attività: “Noi ora vogliamo goderci la meritata pensione e nostro figlio ha scelto un’altra strada lavorativa quindi a fine 2023, se non troveremo qualcuno disposto a rilevare l’attività, chiuderemo”, spiega Franca.

E così questa bella storia di passione per il proprio lavoro diventa un appello affinché questi 60 anni di presenza nel quartiere, ma non solo, non vadano persi: “Siamo ovviamente aperti a qualsiasi attività volesse entrare in questi locali, ma il nostro sogno è che arrivi qualcuno che voglia continuare a tenere aperto il negozio, anche facendogli fare quel salto di qualità che noi ormai non possiamo più fare – conclude la signora Franca – magari che subentri una famiglia come la nostra. Il lavoro, se ci si mette cura, non manca e sarebbe bello che il minimarket Ballabio continuasse a vivere”.

L’ARTICOLO CHE HAI APPENA LETTO E’ USCITO SU COMOZERO SETTIMANALE: ECCO DOVE PUOI TROVARLO

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