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Spettacolare ascesa a bordo della bidonvia aperta. Ecco il Sasso del Ferro non distante da Como

Una gita insolita e sicuramente affascinate specie per gli amanti del “brivido” o almeno per chi non soffre di vertigini. Si perché per chi avesse voglia di una gita insolita la meta non può che essere il Sasso del Ferro.

Si parte da Laveno Mombello per salire fino quasi sulla sommità del Sasso del Ferro (1100 metri) a bordo di comode telecabine biposto aperte e chiuse. Un’ascesa mozzafiato della durata di 18 minuti

E dall’alto ecco si potrà ammirare un grandioso panorama sul Lago Maggiore, le Alpi, le Prealpi, i laghi lombardi e la pianura Padana.

Si tratta dell’impianto di risalita a fune di Laveno Mombello (in provincia di Varese) che conduce verso la vetta del monte Sasso del Ferro raggiungendo la località “Pizzone”, detta “Poggio S.Elsa” e prendendo così il nome della moglie del primo costruttore, un’imprenditore di Legnano.

La storia della realizzazione (come riporta il sito su cui è possibile trovare tutte le info su orari e costi), è di grande interesse. L’idea venne al Rag. Mario Bianchi e risale al 1960, in seguito “al reperimento dei terreni necessari, che videro un’importante donazione da parte della famiglia Terruggia, che cedette il proprio terreno per una simbolica cifra di una lira ed ottenne, un mai rispettato privilegio di accesso perpetuo all’impianto di risalita. Altri terreni vennero messi a disposizione dal comune e da privati”, si legge sul sito.

Ci furono poi diversi passaggi di proprietà. Interessante ricordare che verso la fine degli anni 60 venne anche aperto il piccolo comprensorio sciistico sul Sasso del Ferro, composto da una manovia e da una sciovia, dove si svolsero i “Giochi delle Gioventù” a livello provinciale nel 1974.

“La piccolissima stazione sciistica restò in funzione fino ai primi anni ’80, quando, a causa delle scarse nevicate e della bassa altitudine che non ne permetteva l’uso del cannone delle nevi, per via delle temperature, chiuse i battenti. I ruderi della sciovia e della manovia sono tutt’ora visibili in vetta. La stazione d’arrivo, sin dagli anni sessanta è andata popolandosi di antenne televisive, radiofoniche e di servizio, vista la sua importanza strategica e geografica di “ponte”, fra le varie situazioni di collegamento e trasmissione. La fila di bidoncini, prima colorati di giallo, ora più armonizzanti con l’ambiente, sono dipinti di verde, dopo che l’impianto, entrato in esercizio nella primavera del 1963, è stato in due fasi successive quasi completamente rimodernato”, si racconta nella storia.

E’ dal 1975 che Laveno Mombello, grazie alla “Funivia”, è diventata la patria Europea del Volo Libero. Dieci anni fa, si era diffusa la voce di una possibile chiusura della “Funivia”. Vi fu allora, da parte della Pro Loco di Laveno Mombello, una immediata alzata di scudi con la raccolta di migliaia di firme. A rispondere all’accorato appello di esercenti, commercianti e popolazione, fu per prima la stessa Provincia di Varese, a cui fece eco il Comune di Laveno Mombello (sindaco Sergio Trezzi) e la Comunità Montana della Valcuvia. La stessa Regione Lombardia, proprio quando lo stop agli impianti, sembrava ormai imminente, resasi conto che si sarebbe persa un’attrazione turistica e un pezzetto di storia e costume locale, intervenne con un proprio finanziamento.

Nel corso degli anni si arrivò poi al nuovo impianto nel gennaio 2006. Le nuove cabine, sono leggermente più ampie delle precedenti ed ospitano due persone, si parla inoltre di 53 cabine aperte e, altra novità, ben 27 cabine chiuse,

Una volta arrivati sulla terrazza detta di “Poggio S.Elsa”, si gode di un paesaggio a 360 gradi: dalla pianura, con i paesi tra i quali corrono le automobili piccole come giocattoli, fino all’inconfondibile massiccio del Monte Rosa, perfetto e maestoso. E poi i laghi, in una scenografia mozzafiato, con le spesso innevate montagne svizzere. In giornate terse e leggermente ventose, con un cannocchiale si possono scorgere all’orizzonte, oltre a Malpensa, anche le guglie del Duomo di Milano. D’estate con il sole la balconata e i prati circostanti diventano un solarium naturale, dove assistere al lancio dei deltaplani e parapendii. La stazione d’arrivo della funivia inoltre offre tutti i confort necessari: il bar, che prepara piatti freddi e panini, mentre il ristorante, con splendida vista lago, offre gustose specialità gastronomiche e servizio di catering per banchetti, matrimoni o feste.

 

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