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Stadio fuori Como, l’ex collega di giunta Spallino punge Iantorno: “Con tutto l’affetto ma dopo aver perso l’ospedale sarei cauto”

Pur “affettuoso” resta sempre un pizzicotto polemico tra ex colleghi di giunta. Succede con un tweet dell’ex assessore all’Urbanistica, esecutivo di Mario Lucini, Lorenzo Spallino. La premessa sta nelle parole dell’ex delegato al Patrimonio, Marcello Iantorno che giusto oggi è intervenuto su ComoZero a proposito dello stadio Sinigaglia e dell’ennesimo capitolo nell’eterno dibattito (stadio in città e restaurato o stadio fuori): L’ex assessore al Patrimonio Iantorno: “Sì a un nuovo stadio fuori Como con riqualificazione dell’area attuale”.

Scrive dunque Spallino: “Con tutto l’affetto per Marcello Iantorno, dopo aver perso l’ospedale sarei cauto nell’espellere anche lo stadio Sinigaglia a Como. E questa era la slide proiettata la sera dell’approvazione della variante votata dal consiglio”. E allega immagine:

La questione si è riaperta ieri dopo l’interrogazione al sindaco Rapinese presentata dal capogruppo di Svolta Civica, Vittorio Nessi: “Stadio fuori città e niente riqualificazione, la società ci sta davvero pensando?”. Per comprendere in pieno lo Spallino pensiero a proposito dello Stadio e di tutta la cittadella razionalista riproponiamo quest’ampia intervista:

Cannocchiale sul lago, prospettiva Spallino: “Lo stadio torni alle origini e al disegno di Mantero. Via i parcheggi”

 

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5 Commenti

  1. Davide Fent, i casi però si restringono a 2:
    – o lei spera che il tifo organizzato cambierà improvvisamente atteggiamento, sottraendo l’area al regime speciale al quale è condannata ora.
    – o ritiene accettabile il sacrificio di quell’area, destinata una domenica sì e una no a una gestione di emergenzialità cronica.

  2. Buongiorno, con tutto l’ Affetto e la Stima per Marcello (Avv. Iantorno) concordo assolutamente con Lorenzo (Avv. Spallino) lo Stadio Giuseppe Sinigaglia di Como “LO STADIO 🏟 PIÙ BELLO DEL MONDO “ Gioanbrerafucarlo, NON SI SPOSTA … Il SINI è tra gli impianti più antichi non solo della Serie B, ma di tutto lo Stivale. E’ stato difatti costruito per volere di Benito Mussolini nel lontano 1925 ed inaugurato due anni più tardi, quando si presentava agli sportivi comensi come un impianto polivalente. Questo alla luce delle doppie piste, quella di atletica e quella di ciclismo, poste tra il rettangolo verde e gli spalti in cemento.

    Intitolato all’omonimo canottiere lombardo caduto nella Prima Guerra Mondiale e situato sul lungolago in pieno centro, è rimasto pressoché intatto (raggiungendo un massimo di capienza 18mila con la A anni ottanta) fino al 1990. Ha fatto seguito un trentennio di interventi costanti: sono state demolite e ricostruite tribuna centrale coperta e curva ospiti, mentre la curva dei sostenitori locali è attualmente in tubi d’acciaio.

    Dopo quasi un secolo di storia il Sinigaglia si presenta come necessitante di una ben più imponente ristrutturazione, visto che al momento (restrizioni escluse) la capienza non supererebbe i 5mila posti omologati. Anche per questo la facoltosa proprietà Indonesiana aveva promesso di ristrutturarlo, vista loro serietà per me è come una stretta di mano 🤝 in Alto Adige … Ristrutturazione e Avanti …
    Cordiali saluti
    Davide Fent
    @davidefent

  3. Su cosa sia “arte” e “monumento artistico”, sul concetto di conservazione e sull’idea che del concetto di conservazione avevano Razionalismo e Futurismo si potrebbe discutere per ore, ma non è certo questa la sede.
    La questione è un’altra: prima che sulla riqualificazione degli impianti sportivi, il problema enorme che abbiamo in Italia è la convivenza di chi li frequenta con il resto della città.
    “Evento sportivo” vuol dire quartiere blindato per una giornata intera, stato di polizia con forze dell’ordine schierate in assetto anti-sommossa e area non fruibile dalla cittadinanza.
    Parlare di un impianto “per tutti” è pura utopia, proprio perché la cittadinanza è esclusa da ogni forma di fruizione a favore di un uso particolaristico dell’area.

  4. Eccolo qui il classico esempio di come andavano le cose in comune fino a poco tempo fa… Uno diceva una cosa e l’altro l’esatto contrario…. Risultato :città ferma e in rovina a tutti i livelli! Chiedetevi pure perché Rapinese è diventato sindaco, dovreste riuscire a darvi una risposta. P. S. A suo tempo io ho votato Lucini… Poi la politica mi ha definitivamente deluso.

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