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L’ex assessore al Patrimonio Iantorno: “Sì a un nuovo stadio fuori Como con riqualificazione dell’area attuale”

Dopo l’annuncio (senza ulteriori dettagli) da parte del sindaco Alessandro Rapinese su un recente incontro con il Como 1907, la scorsa settimana, sul tema stadio e dopo l’interrogazione presentata dal gruppo di Svolta Civica per sapere dal primo cittadino se esista realmente l’ipotesi della costruzione di un nuovo impianto fuori città, sulla questione Sinigaglia riceviamo e ospitiamo un breve intervento dell’ex assessore al Patrimonio durante la Giunta Lucini, Marcello Iantorno.

Lo pubblichiamo di seguito. Ospitiamo volentieri opinioni, interventi e repliche: scrivere a redazionecomozero@gmail.com

Ove corrispondesse a verità che si starebbe valutando, come si legge nella interrogazione dei consiglieri di Svolta civica al sindaco, di realizzare un nuovo stadio all’esterno della città con successiva completa riqualificazione dell’area in modo conforme e coerente con il paesaggio e le strutture architettoniche esistenti ciò costituirebbe finalmente la migliore soluzione possibile e auspicata.

Questo perché è di tutta evidenza che l’attuale zona stadio, come attualmente configurata e utilizzata, rappresenta per la città un annoso serio problema che verrebbe ulteriormente aggravato da una sua ristrutturazione e realizzazione di attività commerciali e di parcheggi sotterranei di cui da tempo si parla e per fortuna non si realizza.

Nessi e Svolta civica: “Stadio fuori città e niente riqualificazione, la società ci sta davvero pensando?”

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8 Commenti

  1. L’idea è ottima perché uno stadio vecchissimo e microscopico in riva al lago è una follia.
    … il problema ora è costruire bene, in modo sostenibile, in modo da valorizzare tutta la zona e creare un “parco razionalista”…. visto che c’è il TRANSATLANTICO, L’ASILO SANT ELIA, LA FACCIATA LA PISCINA SINIGAGLIA È prevedere edifici verdi, come a Milano, aree pedonali, ciclabili,…. FARE LA PISTA DI ATTERRAGGIO DEI TAXIDRONI SUI TETTI AD ESEMPIO..

    NON FARE UNA MEGAGALITTICA COLATA DI CEMENTO.

    1. Mi sa che conosci poco Como: l’asilo Sant’Elia è “leggermente” lontano dalla zona stadio…

  2. Dati “transfer markt”: il Como in questa stagione ha una media partita di 3.851 spettatori; l’anno scorso sempre in serie B di 2.913 spettatori. L’ultimo anno di serie A (2002/03), 7.320. Insomma, non ha lo stadio esaurito dal 1987/88 e in quella stagione lo ha avuto una sola volta. Perché costruire uno stadio nuovo che sembrerà più vuoto di quello vecchio per impiegarlo 20 volte in un anno? E lo si costruirà a scapito di aree verdi? E dove? A Como o in qualche paese intorno? E con i soldi di chi? Del Como, dei tifosi o di tutti?

  3. Lo sanno tutti che lì ci atterreranno i droni. Ce ne sono già che girano in tondo sopra allo stadio e che non sanno dove atterrare. Sono guidati dai lillipuziani che non si avventurano per strada per paura di essere schiacciati.
    Insomma, è anche una questione di pari opportunità e di civiltà.

  4. Dove sono finiti i buoni progettisti e i buoni progetti? Dove sono finiti i concorsi? Il tema della riqualificazione dello stadio deve coinvolgere la buona architettura, l’urbanistica e il paesaggio, coniugando le nuove esigenze sportive con la città e il lago. Ci vogliono idee buone e capacità. Portiamo fuori anche lo stadio, poi le università, l’ospedale e gli uffici e finiremo per abitare una città fantasma.

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