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Infermiera, reparto inferno Covid, Sant’Anna: stipendio 1.400 euro. Goffredi: “Vite stravolte, delusi dalla politica”

Infermiera, da due mesi in reparto Covid-19 all’ospedale Sant’Anna. Un lavoro – come è facile immaginare – difficilissimo, delicatissimo, pieno di rischi per sé, per i famigliari, naturalmente per gli stessi pazienti curati e accuditi nella tempesta dell’emergenza. Stipendio mensile netto: 1.454 euro, relativi nello specifico già a questo mese di aprile 2020.

Cifra che partiva da 1.851 euro di stipendio tabellare in base al “grado” ma che contiene – per meccanismi e tempistiche peculiari – anche le indennità risalenti al febbraio precedente. Poi, però, tra ritenute e altre voci a togliere, ecco il totale poco superiore ai 1.400. Per aver lavorato con l’obiettivo di salvare vite, per lottare contro il “mostro”.

 

Un quadro economico che di certo si fa un po’ fatica ad associare con pienezza a concetti come giustizia e adeguatezza oltre che alla qualifica di “eroi” che da molte parti è echeggiata in queste drammatiche settimane per gli infermieri nello specifico e, in generale, per il personale medico che ha operato negli ospedali.

Aspetti che Angelo Goffredi (Cisl Fp dei Laghi) rimarca ulteriormente.

“Oggi ho ricevuto molteplici osservazioni riguardo lo stipendio degli infermieri e OSS – sottolinea Goffredi – C’è tantissima delusione in quanto la politica nazionale e regionale non ha mantenuto le promesse fatte, almeno per il momento. Questi ragazzi hanno dato l’anima, hanno visto la loro vita stravolta da un giorno all’altro, hanno rinunciato a riposi, ferie e spesso all’affetto dei propri cari. Ma lo hanno fatto volentieri e con orgoglio senza mai battere ciglio, infatti hanno sempre sostenuto di essere infermieri e non eroi!”.

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“Questa è quella è soltanto una delle buste paghe che mi sono arrivate oggi – rimarca ancora Goffredi sul caso specifico – E tra l’altro, nel caso specifico parliamo di chi ha anche dovuto addestrare personale neo assunto e personale volontario”.

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