Leghisti scatenati dopo l’episodio di violenza ai danni di una donna a Como da parte di uomo di nazionalità nigeriana. E subito scatta un nuovo stop a ogni ipotesi di dormitorio per senza dimora, a partire da quello annunciato dall’amministrazione provinciale nell’ex caserma dei Carabinieri in via Borgovico.
Lei gli regala un panino, lui la violenta nel parcheggio dell’ippocastano. Arrestato nigeriano
I parlamentari comaschi del partito di Salvini – ideputati Nicola Molteni, Alessandra Locatelli, Eugenio Zoffili, Claudio Borghi e la senatrice Erica Rivolta- affermano che quanto accaduto “dimostra ancora una volta come la città non abbia bisogno di ulteriori focolai di criminalità, come sicuramente diventerebbe il maxi dormitorio che l’amministrazione provinciale vorrebbe realizzare all’interno dell’ex Caserma dei Carabinieri di via Borgovico”.
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“Il violentatore è un ex richiedente asilo con permesso di soggiorno scaduto nel 2016, che aveva ricevuto quattro provvedimenti di espulsione: evidentemente il brutale assassinio di Don Roberto non ha insegnato niente al nostro governo – prosegue il drappello leghista – e questo rende ancora più forte il ‘NO’ da parte di tutta la Lega alla riconversione di qualsiasi struttura cittadina in centro di accoglienza per clandestini, soggetti che vanno invece respinti e rimpatriati immediatamente”.
Al governo i parlamentari comaschi della Lega chiedono che “venga potenziata la dotazione di uomini e mezzi in dotazione alle Forze dell’Ordine che operano sul nostro territorio e in particolare venga predisposto immediatamente un presidio fisso di agenti nella zona dei giardini a lago e nelle zone più sensibili del capoluogo”.
“Purtoppo – concludono – nessuno ha seguito la strada indicata da Matteo Salvini al Viminale che riuscì a bloccare gli sbarchi, portare anche a Como gli uomini dell’Esercito per il controllo del territorio, smantellare il centro di Via Regina. Dal governo giallorosso in questi mesi soltanto parole e nessuna nuova misura per rafforzare il dispositivo di sicurezza di uno snodo cosí importante come Como”.
7 Commenti
Ennesimo tentativo di ostacolare uno slancio di dignità di cui la nostra Como ha un enorme bisogno. I reati ci sono e ci saranno con e senza dormitorio, ma ospitando al caldo i senza tetto si può disinnescare una parte del malessere strisciante nella nostra città.
Posizionare un “Dormitorio” a 200 metri da note zone di spaccio e a 50 metri da una scuola è una scelta sensata? Verrete voi, la sera, cari finti “buonisti”, a rimboccargli le coperte, visto che parrebbe non si trovi nessuno disposto a gestire il tutto? di giorno verrete sempre voi a rimuovere i cocci di bottiglie che spaccheranno qua e là e a pulire l’odore di urina dalle macchine posteggiate? E controllerete anche che nessuno spacciatore venga a fare i suoi sporchi affari direttamente al calduccio? La città di Como comunque vi è grata per aver, dall’oggi al domani, creato una nuova S. Rocco in una delle zone più belle della città ed aver eliminato gli istinti criminali di tante “brave” e “riconoscenti” persone grazie ad un letto caldo.
Ah hanno già creato una nuova San Rocco?
Mi sa che lei è un pre-veggente come quelli dell’articolo: il dormitorio ancora non esiste ma è già un focolaio di criminalità.
I leghisti sono felici , possono ripetere le loro stupidaggini per un altro fine settimana.
Non siete altro che sciacalli inutili ed incapaci !
Ma dai, suvvia, sono tutte “bravissime” persone, e ben controllate. Immaginatevi che bello sarà, in via Borgo Vico, con tutti i box sotterranei che ci sono in zona, dove potranno rifugiarsi e fare qualche quello che vogliono con i residenti terrorizzati. Sindaco, Bongiasca e Prefetto, preparatevi perché poi, quando il fattaccio succederà anche in via Borgo Vico ad opera di uno degli ospiti del Dormitorio (alias covo “legalizzato” di persone di dubbia integrità morale), la responsabilità sarà solo vostra. Metteteli all’ex Baden Powell, locale ex Caverne, se proprio volete creare un rifugio, oppure all’interno di San Martino, e piazzate fissa davanti una camionetta dell’esercito
Proprio il contrario.
Senza dormitorio non si sa chi sono, quanti sono e dove sono. Difatti si vede come vanno le cose.
Con il dormitorio invece le si può controllare.
Ma a lei a quanto pare va bene così. Pertanto continui pure a votare i personaggi di cui sopra.
Provassero una volta a mettere piede al dormitorio. Sì renderebbero conto che è un luogo dove si accoglie, ma si danno anche delle regole di convivenza, ed e’questa la strada per la costruzione di una cittadinanza. Questa situazione non si risolve nascondendola sotto il tappeto. A proposito, quale proposta alternativa hanno avanzato?