Una vera metropolitana per le merci che corre nel sottosuolo della Svizzera. Si tratta di un progetto nato per cercare di allentare la pressione dei mezzi commerciali lungo la viabilità ordinaria.
Un piano gestito interamente da privati che sta suscitando enorme interesse – e qualche problema – viste le sue possibili, positive ricadute sulla movimentazione delle merci. La «metropolitana per le merci», meglio conosciuta come «Cargo sous terrain», prevede la realizzazione di una galleria a tre corsie, in funzione 24 ore su 24, per collegare importanti centri logistici, così da allentare il traffico in superficie e ridurre le emissioni.
La rete di tunnel si dovrebbe estendere per circa 500 chilometri. Le merci, che viaggeranno a una velocità di 30 km/h, saranno immesse e ritirate in modo completamente automatizzato attraverso pozzi dotati di montacarichi. I costi complessivi si situerebbero attorno ai 30-35 miliardi di franchi.
Lo Stato, che non partecipa finanziariamente, ha però creato le fondamenta giuridiche con una legge del 20222 che istituisce la base legale per la realizzazione di Cargo sous terrain.
Il progetto però ha suscitato riflessioni e qualche critica sulla sua fattibilità e, proprio in queste settimane ha imboccato un parziale cambio di rotta, affidandosi alla tecnologia delle funivie. Si prevede che ciò ridurrà i costi di investimento del 30%. Il cambiamento più significativo riguarda il sistema logistico: al posto dei veicoli a guida autonoma su tre binari, verrà utilizzata la tecnologia delle funivie: “È come una seggiovia. I veicoli si agganciano e vengono trainati”, spiega il portavoce Patrik Aellig a 20 Minuten.
Il vantaggio della “tecnologia collaudata” è che il tunnel non deve essere così largo, con conseguenti costi inferiori. Viene eliminato anche il problema del surriscaldamento eccessivo del tunnel.
Ci vorranno comunque diversi anni per vedere completa l’opera, salvo ulteriori toppi.