L’inflazione cala più di quanto atteso in Svizzera e il rincaro su base annua si è rivelato nullo in aprile, attestandosi allo 0,0%. La crescita dei prezzi è così ai minimi da marzo 2021, quando era stato registrato l’ultimo valore negativo (-0,2%).
A leggere la notizia, soprattutto da questa parte del confine (oggi l’inflazione in Italia è al 2%), si potrebbe pensare a uno scherzo visti inoltre i prezzi sempre in crescita. Ma tant’è in Svizzera l’inflazione è invece a zero – e non è la prima volta – e così visto che la crescita dei prezzi al consumo su base annua – si è attestata allo 0,0% in Svizzera non è escluso che nei prossimi mesi il dato possa passare in territorio negativo.
Analisti ed economisti parlano anche di possibile deflazione in vista (In Italia si è registrata in pochi e brevi casi come nel 1959 e nel 2020). Si tratta di un elemento potenzialmente positivo, perché la deflazione abbassa i prezzi dei prodotti e dei servizi consumati, aumentando il potere d’acquisto reale dei consumatori.
Anche se a volte la si considera preoccupante perché un calo dei prezzi comporta il rischio di un calo della domanda. Questo perché la flessione può indurre i consumatori a ridurre le spese, nella speranza di beneficiare di prezzi ancora più bassi in futuro. Questo tende a trasformare una situazione di deflazione in una situazione di recessione, che può a sua volta portare a un calo dell’occupazione, dei salari e del potere d’acquisto.
In Svizzera c’è stata deflazione diverse volte. Il rincaro, ad esempio, è stato negativo l’ultima volta fra febbraio 2020 e marzo 2021, con un minimo di -1,3% nel maggio e nel giugno del 2020, quando la pandemia ha avuto un impatto negativo sull’economia globale. Se poi si risale indietro molto negli anni si trovano diversi altri periodi con prezzi in calo: il valore più incisivo, -8,6%, è del novembre 1932.