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Tassa sulla salute sempre più vicina. Fontana: “Appena avremo i dati dal Ticino si parte”

Ormai sembra non esserci più alcuna speranza per i vecchi frontalieri. La tassa sulla salute, o “contributo” come viene definito dalla politica che l’ha voluta, si farà. E si inizierà a riscuotere entro breve il dovuto.

Di questo contestato balzello se ne parla ormai da più di un anno (qui tutti i precedenti), e tra dubbi sulla legittimità della legga che l’ha introdotta, prese di posizione e minacce di ricorsi da parte dei sindacati, rimane però la volontà ferrea di andare avanti sulla strada che conduce alla tassa, ovvero a quel prelievo – si dice del 3% – sullo stipendio dei vecchi frontalieri per incentivare e sostenere la sanità di confine a non decidere di abbandonare l’Italia per andare in Svizzera.

Già di recente l’assessore della partita Massimo Sertori (qui i dettagli) aveva ribadito come la tassa fosse solo una questione di tempo. Ora, solo poche ore fa, a margine del passaggio di consegne della presidenza della Regio insubrica, arriva l’ennesima conferma da parte del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. “Non appena a Roma arriveranno i dati dalla Confederazione di quanti frontalieri (vecchi) aderiscono alla sanità Svizzera, si partirà con questo, che ripeto è un contributo che verrà mantenuto il più basso possibile”.

E questa data non è molto lontana. Infatti, il passaggio che forse scappato ai più, a inizio settembre ha portato la camera bassa del Parlamento svizzero (Consiglio nazionale) ad accogliere, a larga maggioranza, la legge federale sullo scambio automatico internazionale di informazioni relative a dati salariali.

Ora il dossier passerà al Consiglio degli Stati, segnando un passo decisivo verso una maggiore trasparenza fiscale. Fin dalla stipula del nuovo accordo fiscale per i frontalieri del luglio 2023 infatti era emersa la necessità di poter contare su una base legale solida per lo scambio di questi dati. Ora si sta delineando.

Il primo storico scambio dati era avvenuto nel marzo 2025 quando il Canton Ticino aveva trasmesso all’Italia i dati completi delle buste paga di circa 10mila nuovi frontalieri includendo nome, cognome, stipendio e codice fiscale
Erano anche state trasmesse informazioni relative a circa 11mila lavoratori italiani che, pur lavorando in Ticino, non rientravano nella nuova definizione di frontaliere. Un passaggio fondamentale per garantire una corretta tassazione e contrastare l’evasione fiscale.

Ora la nuova legge disciplina l’attuazione dello scambio automatico di informazioni sui dati salariali in Svizzera, definendo i compiti e le responsabilità delle diverse autorità coinvolte.
L’entrata in vigore della LSADS (Legge federale sullo scambio automatico internazionale di informazioni relative a dati salariali), è prevista per il 1° gennaio 2027.

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