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Terza linea forno, audizione di Como Acqua e polemiche. Aleotti: “I fanghi arriveranno da lontano. I numeri lo certificano”

Un elemento che sicuramente avrà un peso molto rilevante nella discussione sulla terza linea del termovalorizzatore di Acsm-Agam arriva da Enrico Pezzoli,  il presidente di Como Acqua, la società che gestisce il servizio idrico integrato in provincia di Como e in cui Palazzo Cernezzi ha una partecipazione. “Gestiamo circa il 98% del sistema depurativo della provincia e annualmente in media vengono prodotte 31mila tonnellate di fanghi. Di queste 20mila finiscono in agricoltura  il restante viene smaltito attraverso termovalorizzazione”, questi i primi numeri che anticipano un vera e propria sorpresa. “Stiamo già lavorando a due progetti che consentiranno in house (all’interno) di sfruttare da un lato i fanghi destinati in agricoltura, con un sistema che servirà a produrre biogas e biometano. Si tratterà di un investimento da 11 milioni. Inoltre con un altro progetto, ora in fase di studio di fattibilità, prevediamo un altro sistema capace di trattare anche la parte rimanente”.

Prima di scendere nel dettaglio emerge con evidenza un fattore tanto delicato quanto dirompente dall’audizione di questo pomeriggio: la presentazione di progetti già in fase avanzata grazie ai quali tutti i fanghi della provincia di Como verranno trasformati in biogas con un risparmio di denaro pubblico che avrà effetto immediato sulle bollette dei residenti, sembrerebbe creare dubbi sul progetto di Acsm-Agam e sulla centralità terriotoriale del piano. Numeri e cifre che hanno scatenato i commissari. “Tutto ciò evidenzia l’inutilità del progetto di Acsm-Agam a La Guzza”, ha detto il consigliere Torresani (Gruppo misto). “Non sta a me dire se si tratti di un progetto utile o meno, Acsm Agam farà le proprie valutazioni in base ovviamente al quantitativo di fanghi prodotti nei diversi territori da loro gestiti. Io posso dire ciò che accade da noi”, ha smorzato i toni il presidente Pezzoli.

Numeri che però fanno emergere una valutazione ovvero che “visti i numeri tutti i fanghi destinati alla distruzione, laddove si dovesse creare la terza linea arriveranno da “lontano”, probabilmente da fuori regione e non solo, visto che Como città oggi produce fanghi che nella totalità vanno in agricoltura e si renderà autonoma così come gli altri territori. Si perde la centralità del progetto di Acsm”, dice il vicepresidente della commissione Fabio Aleotti.

Molti altri i dettagli tecnici emersi dall’audizione a partire dalla tempistica. Acsm Agam ha infatti annunciato che la terza linea, laddove si facesse, sarebbe pronta non prima del 2025. E anche questa crea problemi visto che i piani in fase di realizzazione da parte di Como Acqua “puntiamo ad appaltarli entro il giugno del 2023 per concluderli entro il 2026”. Elementi che creeranno inevitabili e ulteriori polemiche.

Gli altri aggiornamenti: Terza linea del forno Acsm, Torresani, Civitas e ambientalisti: “Il Consiglio voti la mozione Rapinese contro un progetto non sostenibile”

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