Il concetto di Città Ticino o Città dei Laghi è un tema strettamente connesso con la mobilità e con la possibilità di collegare sempre meglio la Svizzera con l’Italia e, nel dettaglio, il Ticino con i territori insubrici. Una rete di connessioni che se, in futuro, potrebbe avere diverse ramificazioni con progetti quali il Tram Treno di cui abbiamo parlato qui, a livello globale conta sulla mastodontica opera dell’Alp Transit. Proprio in questi giorni l’associazione «ProGottardo – Ferrovia d’Europa» è intervenuta per spiegare come Alp Transit – a differenza di quanto detto dalle Ferrovie Svizzere lo scorso 28 aprile – non sia un progetto compiuto. Anzi.
“La realizzazione delle gallerie di base del Monte Ceneri e del San Gottardo, non significa che ci si debba fermare. In tal senso la Pro Gottado ha voluto spingere sulla necessità di completare l’infrastruttura a sud”, dunque al confine con l’Italia e con Como. Da qui l’appello affinché si proceda appunto con il “completamento a sud di Lugano e intorno a Bellinzona”, scrivono. “Vanno potenziati gli sforzi affinché il Consiglio Federale modifichi la pianificazione per i prossimi trent’anni, integrando i collegamenti est-ovest e nord-sud alla rete europea e il completamento di Transitari in Ticino. Solo così, lo sviluppo futuro della nostra regione verso una Città Ticino, Città dei Laghi potrà essere assicurato”, si spiega.
Scendendo nel dettaglio ecco allora che “per continuarne l’ammodernamento e far fronte alle sfide future, il Consiglio Federale ha messo in consultazione nel 2022 la Prospettiva Ferrovia 2050. Con questa visione ha abbandonato una concezione d’assieme dello sviluppo del sistema ferroviario a favore dell’accentuazione dell’offerta sulle tratte medie e corte in ambito locale e regionale, ritenuta più consona per raggiungere gli obiettivi di trasferimento del traffico dalla strada alla ferrovia e della mobilità lenta. Di conseguenza ha messo in secondo piano le lunghe distanze, rinunciando non solo ad un efficace raccordo con la rete europea ad alta velocità, ma ha rimandato a dopo il 2050 il completamento della tratta Alptransit del Gottardo in Ticino”.
Da qui la presa di posizione spiegata in una recente conferenza:
In linea con queste scelte, le FFS hanno comunicato lo scioglimento della AlpTransit San Gottardo SA, affermando che con le gallerie di base del Monte Ceneri e del San Gottardo sarebbe stata ultimata l’opera del secolo con successo. Quando mai? La Nuova ferrovia alpina (NLTA) “espressione di una volontà popolare più volte dichiarata e il fiore all’occhiello della politica dei trasporti svizzera ed europea” resta in realtà incompiuta, un lavoro finito a metà, con conseguenze nefaste per il traffico internazionale passeggeri e merci e, in particolare, per il Ticino e la Regione insubrica.
Le prospettive di sviluppo economico e culturale e la soluzione degli ormai insopportabili problemi del traffico su strada e dell’inquinamento ambientale subiscono un duro colpo. Il Ticino non può accettare queste scelte del Consiglio Federale che, con una visione miope per gli stessi interessi nazionali, azzoppa la rete ferroviaria nella sua apertura verso l’Europa e, in particolare, nega al Ticino soluzioni vitali per lo sviluppo futuro e per la soluzione urgente dei problemi del traffico e della protezione dell’ambiente. Fortunatamente il mondo politico ha compreso la posta in palio: il Consiglio di Stato ticinese si è finalmente espresso per una realizzazione completa e le Camere federali hanno recentemente votato a schiacciante maggioranza la reintroduzione a pieno titolo nella prospettiva delle connessioni est-ovest e nord-sud, la cosiddetta Croce federale della mobilità, sostenuta da SwissRailvolution, nella Prospettiva Ferrovia 2050. Pro Gottardo – Ferrovia d’Europa lancia un appello, tra l’altro con il suo nuovo sito progottardo.ch, affinché vi sia un’intensificazione della pressione pubblica e le prossime decisioni politiche considerino con urgenza il finanziamento dei progetti di massima del completamento di Alptransit, in particolare con le circonvallazioni di Bellinzona e Lugano e la realizzazione della tratta di accesso a sud. Non perdiamo il treno, per una Prospettiva Ferrovia 2050+!