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Ticosa, tutto fermo un anno dopo. Rapinese: “I comaschi pensino ad altro. Non è come bere un bicchiere d’acqua”

Oggi, sabato 25 gennaio, è passato un anno esatto dalla presentazione in grande stile del progetto per il recupero dell’area Ticosa di Como da parte di Acinque e sindaco Rapinese. Era il 26 gennaio del 2024, per la precisione, e quel giorno vennero tolti i veli dall’idea di fondo.

Il progetto prevedeva 27 milioni di investimenti complessivi di cui 10 milioni messi in campo dalla società (che poi avrebbe incassato anche i milioni dal nuovo parcheggio per 30 anni) e ben 17 a carico del Comune.

Sull’aspetto pratico, veniva garantita la completa riqualificazione dei circa 40mila metri quadrati dell’area, a partire dal necessario intervento di bonifica su oltre cinquemila. Risultato finale atteso: la realizzazione di un’ampia area di parcheggio per auto, bus, camper e biciclette per complessivi 958 stalli. Decisamente ridisegnata anche la mobilità dell’area, con una riconnessione al tessuto urbano attraverso una passerella pedonale e una nuova rotatoria all’incrocio tra via Grandi e Viale Roosevelt.

A coronare, l’idea, la copertura dei posteggi con circa 5 mila metri quadrati di impianti fotovoltaici (1 MW potenza installata), illuminazione a Led, sistema di videosorveglianza e hub commerciale di oltre mille metri quadri.

Da allora, però, come ampiamente noto, si è mosso poco sul terreno vero e proprio. La partita continua a giocarsi tra uffici e calcoli, e il motivo è semplice: l’enorme, evidentissimo sbilancio economico dell’accordo a favore dei privati ha consigliato alla giunta Rapinese, anche in virtù dei recenti aumenti delle tariffe dei parcheggi che porterebbero ancora più soldi nelle casse di Acinque, di chiedere all’azienda una revisione del piano economico-finanziario più equilibrata. Ma era aprile e da allora sono trascorsi 9 mesi. In più, il nodo della bonifica (pulizia radicale della famosa Cella 3 o “tappo” sul punto inquinato?) non è ancora stato risolto.

Ieri sera, 365 giorni dopo, il sindaco Alessandro Rapinese ha fatto il punto ospite di Etg+. E si è capito che la partita è ancora lunga.

“Novità ci sono tutti i giorni, anche l’altro ieri ho avuto una riunione proficua – ha premesso il primo cittadino – ma suggerisco ai comaschi: pensino ad altro, che a quello ci penso io. E’ inutile che ogni giorno dica cosa sto facendo. E’ un disastro, stiamo sistemando tutti i documenti…”.

E ancora: “E’ un’opera immensa, gigantesca, che coinvolge tutti gli uffici. Se la bonifica è un problema? E’ uno dei problemi. E poi è un’operazione da 27 milioni di euro, ce ne chiedono 17. Ma io di certo non spendo 17 milioni dei comaschi a cuor leggero. E se mi dicono di far spendere meno o di avere un progetto migliore…Non è un piacere per me dare un’area a un privato che per 30 anni guadagnerà per ripagarsi dei costi. Se avessi tutti i soldi, la Ticosa la farei io e prenderei io i soldi dei posteggi, ma in autonomia non ce li abbiamo. Altrimenti non faremmo più nient’altro in città”.

Infine, una garanzia sul fatto che comunque l’iter prosegue e la volontà di entrambe le parti non è venuta meno: “Acinque vuole questo progetto con intensità, ma non è un come bere un bicchiere d’acqua”.

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