La realizzazione del terzo binario fra Cantù e Camnago, sulla linea Chiasso-Milano, non vedrà alcuna partecipazione finanziaria da parte della Svizzera. Lo ha precisato il Consiglio federale nella risposta ad un’interrogazione del consigliere nazionale Simone Gianini (PLR/TI) dove si chiedeva se ci fossero margini per un possibile finanziamento dei lavori visti i ritardi sulla tratta Chiasso-Milano.
Si tratta di una tratta di 8 chilometri, che dovrebbe essere terminata entro il 2035. Opera di grande importanza per garantire la puntualità dei collegamenti EC tra nord e sud delle Alpi, così come quelli regionali tra il Ticino e la Lombardia, per ridurre a tre ore il tempo di percorrenza tra Zurigo e Milano.
E proprio considerando l’importanza dell’opera – inclusa nella Dichiarazione d’intenti 2035 firmata con l’Italia nel 2023 – a causa dei ritardi che si verificano sulla tratta ferroviaria Chiasso-Milano, Gianini chiedeva se non fosse il caso che la Svizzera pensasse a un finanziamento dei lavori, “nell’interesse nazionale svizzero”.
E ora è arrivata la risposta, negativa. Il Governo che ha adempiuto alle proprie prescrizioni si aspetta che “L’Italia finanzi le misure infrastrutturali sul rispettivo territorio“.
Sul fronte delle altre opere utili ad allentare la morsa del traffico sul confine, sempre i il Consiglio federale ha sottolineato come un intervento alla galleria di Monte Olimpino non rientra nella Dichiarazione d’intenti 2035 perché riguarda “il risanamento, e non l’ampliamento, di un’infrastruttura esistente”. La Dichiarazione d’intenti 2035 contempla, oltre alla linea Chiasso-Milano, ulteriori ampliamenti, come il prolungamento del collegamento Malpensa-Mendrisio fino a Lugano e quello dei treni regionali verso Erba-Lecco.