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Troppe auto dei frontalieri, in Ticino giro di vite green per salute e ambiente

I frontalieri vivono quotidianamente lo stress di trascorrere molto tempo in auto. Negli orari di punta le code sulle principali direttrici verso il confine sono una costante. Una situazione che ha delle inevitabili ricadute anche sulla qualità dell’aria. E su questo tema, oltre confine, si sta accelerando con buona pace di quanti, da Como ma non solo, usano prevalentemente la macchina. Infatti oltre dogana è in discussione la nuova revisione della Legge sul CO2 che ha diversi obiettivi sia a livello di risanamento degli edifici ma anche del trasporto pubblico transfrontaliero.

È questa infatti la netta posizione del Consiglio di Stato, espressosi lo scorso 6 aprile sul progetto posto in consultazione a dicembre dal Consiglio federale. Ecco alcuni dettagli che potrebbero impattare sui frontalieri.

“In Ticino e in altri contesti transfrontalieri il grande potenziale ancora non sufficientemente sfruttato lo si ritrova negli spostamenti regolari dei pendolari frontalieri, che per lo più si spostano ricorrendo all’automobile. L’offerta regionale e non ferroviaria risulta mancante”, sottolinea l’Esecutivo. Pertanto “sarebbero da valutare incentivi finanziari anche per il trasporto pubblico regionale transfrontaliero via ferrovia, autobus e battello”. Oltre naturalmente poi anche alla volontà, sempre in tema di mobilità, da parte del Governo di sostenere la promozione di infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici negli edifici, nelle aziende e nei parcheggi.

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